
l'arciprete Boris Kovalchuk, rettore della chiesa di Pilipovich. Foto: screenshot del video del canale YouTube dell'Unione dei giornalisti ortodossi
Il rettore della parrocchia della Chiesa ortodossa ucraina a Pilipovich, che i predoni della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" avevano tentato di sequestrare in precedenza, ha aiutato più di 1.500 civili a lasciare il territorio occupato.
L'arciprete Boris Kovalchuk, rettore della chiesa del santo grande martire Demetrio di Tessalonica a Pilipovich, della diocesi di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina, ha aiutato a evacuare più di 1.500 civili durante l'occupazione del distretto di Borodjanka da parte delle truppe russe, come riprota viceministro di degli affari interni dell'Ucraina Anton Gerashchenko.
Secondo padre Boris, quando le truppe russe sono entrate a Pilipovich, ha parlato con i militari a nome del capo villaggio ad interim e ha ricevuto il permesso di evacuare i civili. "Per cinque viaggi sono stati portati fuori circa un migliaio e mezzo di civili. Sono tornati con medicine e cibo per l'intero villaggio", ha detto il parroco della Chiesa ortodossa ucraina.
Allo stesso tempo, padre Boris è stato il primo ad andare in testa a ogni convoglio di profughi, in caso di bombardamenti. Inoltre, il sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina ha ricuperato 11 corpi di militari morti delle forze armate ucraine.
Ricordiamo che la comunità del santo grande martire Demetrio di Tessalonica a Pilipovich, della Chiesa ortodossa ucraina, è stata oggetto di un attacco predatorio da parte delle autorità locali, che avevano tentato illegalmente di trasferirla alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
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