Le cinque donne uccise alla Domenica del Perdono sono state sepolte sul terreno della chiesa in cui si è verificata la tragedia
Il 20 febbraio sono stati celebrati i funerali e la sepoltura delle cinque donne uccise fuori dalla cattedrale di san Giorgio dopo la fine del rito della Domenica del Perdono nella città di Kizljar, nella Repubblica del Daghestan; migliaia di persone sono giunte a salutare le donne già prese in considerazione come martiri, stando a quanto riferisce il sito della diocesi di Makhachkala.
Le bare con i corpi delle donne uccise, Vera, Ljudmila, Nadezhda, Irina e Vera, sono state portate la notte prima alla cattedrale, dove era avvenuta la tragedia, e sua Eminenza l'arcivescovo Varlaam di Makhachkala e Groznij ha servito una Litia per i defunti.
Il ventiduenne residente di Kizljar, Khalil Khalilov, gridando "Allahu Akhbar!" ha aperto il fuoco domenica sui parrocchiani mentre lasciavano la cattedrale, dopo essersi appena perdonati per tutti i loro peccati e le loro offese. Quattro delle donne sono morte sul posto, la quinta dopo essere stata portata in ospedale. Altre due donne sono state ferite, così come due poliziotti musulmani. Khalilov è stato colpito dalla polizia quando ha cercato di fuggire. L'ISIS ha rivendicato successivamente la responsabilità per l'attentato, anche se questo non è ancora confermato.


La chiesa è rimasta aperta tutta la notte, con il clero che a turno leggeva il salterio sui corpi delle defunte.

La gente ha iniziato a sfilare verso la cattedrale al mattino, desiderando dare l'ultimo addio alle donne che erano morte per mano del terrorista per essere cristiane. Circa 5.000 fedeli sono arrivati per accompagnare le donne nel loro viaggio finale.

Alla cerimonia funebre hanno partecipato il vice primo ministro della Repubblica del Dagestan Gasan Idrisov, il ministro ad interim della politica nazionale Tatiana Gamalej, il presidente in carica del comitato per la libertà di coscienza e di cooperazione con le organizzazioni religiose Mohammed Abdurakhmanov, il sindaco di Kizljar Aleksandr Shuvalov , il vice Mufti Akhmad-Hadji Kakhaev, oltre a rappresentanti cosacchi, personaggi pubblici e residenti di Kizljar.

Il rito del funerale è stato servito dall'aecivescovo Varlaam con la concelebrazione del clero della diocesi di Makhachkala dal Daghestan e dalla Cecenia. Alla fine del servizio, tutti i presenti hanno offerto un bacio d'addio alle defunte e hanno deposto fiori presso le loro bare.










L'arcivescovo Varlaam ha quindi offerto un discorso in cui ha ringraziato tutti i cittadini interessati per il loro sostegno alle famiglie delle vittime e ha letto le condoglianze di sua Santità il patriarca Kirill. L'arcivescovo ha anche espresso le condoglianze di se stesso e del clero della diocesi, dicendo: "Possa Dio concedere che le anime delle defunte riposino nelle dimore dei giusti. Che la tristezza di oggi ci raccolga di fronte al male comune, e che il sangue non si riversi mai più su questa terra".

Sono state offerte condoglianze anche dagli altri funzionari presenti al servizio, che hanno anche espresso la convinzione che né questo incidente né alcun altro distruggerà la pace interetnica esistente in Daghestan.



Poi i corpi delle vittime innocenti, Vera, Ljudmila, Nadezhda, Irina e Vera, sono stati sepolti vicino alla chiesa. Si è tenuto un pranzo commemorativo dopo la sepoltura.






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