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  Il convento fondato dall'anziano Zosima (Sokur): un simbolo dell'unità ininterrotta della Rus'

della badessa Anna (Morozova)

Orthochristian.com, 18 dicembre 2023

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Negli ultimi giorni di novembre si è svolto nel monastero Sretenskij l'incontro dei responsabili dei monasteri delle diocesi. L'evento si è svolto nell'ambito del sotto-dipartimento regionale del Dipartimento "Antiche tradizioni monastiche in condizioni moderne" delle Trentunesime Letture didattiche natalizie internazionali dal titolo "Ortodossia e cultura nazionale: perdite e guadagni del passato e un'immagine del futuro". La badessa Anna (Morozova), madre superiora del convento di san Nicola della diocesi di Donetsk, ha parlato della vita del convento nella zona del conflitto militare. Offriamo ai lettori la sua relazione.

la badessa Anna (Morozova)

Il nostro monastero della santa Dormizione dei santi Nicola e Basilio il Grande, fondato dallo schema-archimandrita Zosima (Sokur; 1944–2002), è situato nel villaggio di Nikolskoe non lontano da Donetsk. Lo ieromonaco Savvatij (il futuro schema-archimandrita Zosima) arrivò a Nikolskoe nel 1986 nella fatiscente chiesa di san Basilio senza iconostasi e con un capannone bruciato invece della casa del prete. Ben presto, grazie al suo impegno, la chiesa fu restaurata e furono costruiti una cappella battesimale con l'alloggio del sacerdote e un piccolo albergo per pellegrini con refettorio. Nel 1992, l'archimandrita Savvatij fu tonsurato nello schema con il nome Zosima.

Negli anni '90, padre Zosima era già ampiamente conosciuto come un anziano spirituale e uno zelante uomo di preghiera. Molte persone, sia laici che chierici, accorrevano a lui per ricevere consiglio e guida spirituale. Batjushka, che a quel tempo era gravemente malato, riceveva dalle venti alle trenta persone al giorno. Tra i suoi visitatori c'erano sia normali abitanti dei villaggi che persone delle classi superiori. L'anziano parlava a tutti nella propria lingua e le persone lo lasciavano confortate e ispirate. Le persone che si radunavano attorno all'anziano volevano servire Dio sotto la sua guida spirituale. Nel 1997, la comunità ecclesiale ha preso in affitto dal consiglio del villaggio una "residenza temporanea" nella zona adiacente alla chiesa, dove è stato allestito un ospizio per la cura degli infermi e degli anziani: una "Casa della Misericordia". Batjushka era felice di poter prendersi cura delle sue anziane "mirofore", come chiamava tutte le donne altruiste che lo seguivano in tutti i luoghi del suo "esilio" (le autorità trasferirono padre Zosima da parrocchia a parrocchia molte volte, cercando di spezzare il prete "insubordinato"). Nikolskoe, secondo l'anziano, divenne il luogo del suo "ultimo esilio".

Nel 1997, lo schema-archimandrita Zosima subì una morte clinica. Quando si riprese, si impegnò più attivamente nella costruzione e nell'allestimento del monastero, dicendo che gli restava poco tempo. Nel corso degli anni venne costruito un intero complesso di edifici monastici con diverse chiese, cappelle, alloggi, officine ed edifici ospedalieri, per una superficie totale di oltre 8000 metri quadrati. Il monastero è stato ufficialmente registrato nel 2000.

il convento di san Nicola

Batjushka amava la bellezza delle funzioni religiose, raccogliendo poco a poco tesori spirituali da tutto il mondo ortodosso. Le caratteristiche distintive dei servizi di Gerusalemme, del santo Monte Athos, della Lavra delle Grotte di Kiev e del monastero di Optina riempivano lo spazio del Tipico del monastero. Batjushka amava più di tutte la festa della Dormizione della Madre di Dio, e il secondo giorno di questa festa nel 2002 passò all'eternità.

Dopo il riposo dell'anziano, secondo la sua volontà, fu costruita la magnifica cattedrale della santa Dormizione, che è una replica della cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca. Divenne l'incarnazione visibile del suo amore per la santa Madre di Dio, per la terra russa e per la sua eredità spirituale.

Nel 2009 la cattedrale è stata consacrata da sua Santità il patriarca Kirill, come predetto da padre Zosima. Che sorpresa è stata per tutti quando il patriarca in persona è venuto nel nostro remoto villaggio, lontano dalla civiltà! Le parole profetiche di batjushka si sono avverate, anche se inizialmente non gli avevamo creduto.

Padre Zosima si distingueva per un atteggiamento molto riverente verso tutto ciò che era genuinamente russo. Comprendendo la santa Rus' come il fondamento che preserva il mondo dall'apostasia e dalla degenerazione, l'anziano capì chiaramente che la Russia ha due ali: l'Ortodossia e la cultura, e solo mantenendo pura la nostra fede e proteggendo la nostra cultura possiamo preservare la memoria storica e la nostra identità russa: ciò che ci distingue dagli altri popoli e rende santa la Rus'.

Era esperto di storia, letteratura, pittura e musica russa e ci esortava a non essere ignoranti, ma ad amare le nostre radici e i nostri santuari, a conoscere e ad apprezzare la nostra cultura.

Prevedendo gli eventi futuri molti anni prima, all'inizio degli anni '90 dichiarò che la divisione di Russia, Ucraina e Bielorussia in Stati indipendenti era stata avviata artificialmente dall'Occidente, che nel corso della storia aveva sognato di distruggere l'unità spirituale del popolo russo e di sottomettere il nostro Paese agli interessi dell'Occidente. Vedendo con quanta intensità veniva imposta in Ucraina l'aggressione contro tutto ciò che è russo, l'anziano diceva con grande rammarico che tali azioni prima o poi avrebbero sicuramente portato allo spargimento di sangue, alla guerra e alla persecuzione della Chiesa ortodossa.

Rendendosi conto che la Chiesa ortodossa russa è l'ultimo baluardo dell'unità dei popoli slavi e la garanzia di stabilità dell'intero mondo ortodosso, padre Zosima ha denunciato con forza la perniciosità dello scisma della Chiesa. Lui stesso ha pregato con fervore e ha invitato tutti a pregare per l'unità della Chiesa russa. "Tutti dovrebbero piangere per la Chiesa affinché il Signore possa preservare per noi l'unica santa Chiesa ortodossa russa. Non questo politico scismatico, che stanno cercando di imporre in Ucraina e in cui stanno sequestrando le chiese e trascinando con la forza le anime umane nella menzogna e nell'inganno. Ma Dio ci conceda di rimanere nell'unità della legittima Chiesa russa!", diceva padre Zosima.

Batjushka ha scritto nel suo testamento: "Mantenetevi stretti alla Chiesa ortodossa russa e a sua Santità il patriarca di Mosca e di tutta la Russia. In caso di separazione dell'Ucraina da Mosca, sia che l'autocefalia sia illegittima o legittima, la comunione con il metropolita di Kiev sarà automaticamente interrotta. Rimanete saldi a favore dei canoni della Chiesa ortodossa russa. Prevedo un futuro radioso di unità tra Ucraina e Russia, che, ne sono fermamente convinto, arriverà inevitabilmente, e con il quale passerò all'eternità".

lo schema-Archimandrita Zosima (Sokur) (al centro) con i monaci

A quel tempo per noi era del tutto incomprensibile come queste cose potessero accadere, come potessero realizzarsi. E ora siamo testimoni viventi dell'adempimento di queste parole.

Da quasi due anni ormai, dal 13 marzo 2022, il convento è sottoposto a massicci bombardamenti di artiglieria da parte delle forze ucraine. Purtroppo queste persone non sono state fermate, né dagli oltre 300 profughi con bambini che si erano rifugiati nei nostri scantinati, né dagli anziani del nostro ospizio, né dal fatto che ora una cinquantina di monaci restano nel convento affinché i servizi possano essere celebrate e le lampade delle icone possano continuare ad ardere. Queste persone [che hanno bombardato il monastero] erano guidate da una malizia disumana.

Nell'estate del 2022, i residenti gravemente malati e anziani dell'ospizio del convento avrebbero dovuto essere evacuati. All'ora stabilita per l'evacuazione, sono iniziati i bombardamenti mirati. Il convento è stato bombardato ininterrottamente per cinque ore consecutive: i proiettili Grad ("grandine") e Uragan, insieme a mine di vario calibro, sono esplosi sopra le teste degli abitanti del convento. La chiesa del refettorio dedicato a Tutti i Santi russi e il laboratorio sono saltati in aria a causa di proiettili ad alto potenziale esplosivo. Nel tardo pomeriggio, con grandi difficoltà gli anziani sono stati evacuati dal convento.

Dopo un po', con la benedizione del vescovo ordinario, il metropolita Ilarion di Donetsk, alcuni monaci hanno lasciato il monastero. Attualmente i fratelli [va notato che l'anziano Zosima fondò due comunità a Nikolskoe: il convento di san Nicola per le monache e il monastero di san Basilio per i monaci, ndt] vivono nella città di Makeevka, nel monastero di san Giovanni il Battista. Nel Convento dell'Icona della Madre di Dio Kasperovskaja (a Gruzsko-Lomovka) vivono 75 sorelle dell'ospizio. Nel villaggio di Andreevka del distretto di Snezhnoe venti sorelle vivono nella chiesa della santa Protezione. Le sorelle vivono come comunità monastica, osservando la regola monastica, sostenendo in prima linea l'attività del convento.

A oggi nel convento non rimane integro un solo edificio e i tetti di tutti gli edifici del convento sono danneggiati. Nonostante la quasi totale distruzione esterna, il convento sopravvive.

Tutti i sistemi di comunicazione del monastero sono stati completamente distrutti: non c'è elettricità, né acqua, né gas, né riscaldamento, né comunicazioni. I restanti fratelli e sorelle vivono negli scantinati. La maggior parte dei monaci vive nella chiesa inferiore. Preghiamo lì ogni giorno e cuciniamo il cibo su un fornello a gas. La vita del convento dipende interamente dal generatore. La strada lungo la quale ci viene trasportato il gasolio è costantemente bombardata. Le persone che consegnano carburante, pane e cibo al convento rischiano la vita. Molti sono stati uccisi e feriti. Lo ieromonaco Bonifatij, la schema-monaca Savva, il novizio Herman e altri sono stati uccisi nel territorio del convento. In totale finora otto persone sono state uccise e dieci ferite.

I fratelli e le sorelle servono, pregano e sono ispirati dalla radiosa speranza che, come una fenice, il loro amato monastero inevitabilmente risorgerà dalle ceneri e la Rus' trina rinascerà inevitabilmente nell'amore fraterno e nell'unità spirituale!

La cattedrale mutilata della Dormizione è il simbolo dell'unità violata ma ininterrotta della santa Rus': l'unità della Chiesa russa e l'unità delle nazioni fraterne di Russia, Ucraina e Bielorussia, per le quali padre Zosima pregò così fervidamente, e con profonda fede nella loro restaurazione passò all'eternità.

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