
foto: news.church.ua
Le sanzioni non gli faranno amare di meno la sua patria ucraina, né lo costringeranno a entrare nella scismatica "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica, afferma il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina canonica, che di recente si è trovato tra una serie di vescovi e chierici colpiti da sanzioni.
I potenti di questo mondo hanno sempre cercato di distruggere la fede ortodossa, ha detto ieri in un video-discorso sua Eminenza il metropolita Antonij di Borispol e Brovary, ma sono impotenti contro la Chiesa. E come membri della Chiesa, abbiamo sempre invitato a testimoniare Cristo e la sua Chiesa, anche quando ciò è pericoloso.
Ma chi cerca di combattere Dio finisce sempre per sconfiggere se stesso, ha detto il metropolita.
Domenica il metropolita Antonij è stato sanzionato dallo stato per ordine del presidente Zelenskij. Finora sono stati presi di mira più di una dozzina di vescovi e chierici delle Chiese ucraina e russa.
Sì, il clero e i fedeli possono essere calunniati e possono essere fabbricate false prove contro di loro, ma alla fine tutto ciò è impotente davanti a Dio, dice il metropolita Antonij nel suo discorso. Ciò che sta accadendo alla Chiesa ortodossa ucraina ora è una ripetizione di quanto era accaduto sotto Nerone nel I secolo, sotto Diocleziano nel IV secolo e sotto i comunisti nel XX secolo, ha osservato il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina.
Tali azioni mirano in primo luogo a compromettere la Chiesa e i suoi ministri, in modo che l'opinione pubblica sia completamente contraria alla Chiesa canonica e nessuno pensi nemmeno a difenderla. E poi sarà possibile sequestrare in sicurezza chiese e monasteri, privare della registrazione parrocchie e amministrazioni diocesane.
Ma tali progetti mostrano solo che i politici sono all'oscuro dell'essenza della vita della Chiesa, spiega il metropolita Antonij. I fedeli conoscono i loro pastori nella vita reale: è possibile ingannare solo coloro che in realtà non vanno in chiesa.
Sacerdoti e vescovi possono essere imprigionati o addirittura uccisi, ma al loro posto ne appariranno decine di nuovi, il metropolita Antonij dice, facendo appello alle parole dell'apostolo Paolo: vivere è Cristo e morire è un guadagno (Fil 1:21).
"Si possono sequestrare e chiudere i luoghi di culto della Chiesa canonica o trasferirli a un'altra struttura, ma i cristiani che hanno gustato la dolcezza della verità e dell'amore di Cristo non ci andranno. Pregheranno in scantinati, appartamenti o garage. Così è stato nella storia, e può succedere oggi", ha proseguito il metropolita.
In questo tempo di grande prova, di guerra e di aggressione, i fedeli devono "concentrare le loro forze spirituali e fisiche per sopravvivere e vincere, ma la cosa più importante è che tutti noi, indipendentemente dalla religione o dalle preferenze politiche, dobbiamo essere uniti". ha esortato sua Eminenza.
Quindi è motivo di confusione e di dolore per i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina che le decisioni statali odierne – comprese le sanzioni e le varie leggi anti-ecclesiali presentate alla Rada – sembrino mirate a fare a pezzi la società, ha sottolineato il metropolita Antonij.
Per il metropolita Antonij, come uomo inserito nell'elenco delle sanzioni, vi sono due dimensioni, la prima spirituale o sacramentale, in quanto si tratta di "valutare la [sua] attività di sacerdote della Chiesa di Cristo, per il quale è importante conservare la struttura canonica della Chiesa".
La verità non può mai essere uguale alla falsità e il nero non diventerà mai bianco. Allo stesso modo, lo scisma non può mai essere la norma per la vita della Chiesa, ha detto il metropolita Antonij. "La norma è il fondamento canonico che preserva l'unità dell'Ortodossia universale".
Possiamo rimanere in silenzio quando siamo calunniati personalmente, "ma quando si tratta di Dio, della verità e della Chiesa di Cristo, non ci possono essere compromessi", sottolinea sua Eminenza.
La seconda dimensione, secondo il metropolita Antonij, è puramente terrena, nel senso che “uno stato democratico non impone sanzioni ai suoi cittadini. Pertanto, tutti abbiamo il diritto di cercare non solo la verità di Dio, ma anche la verità umana, pur comprendendo quanto siano effimere le nostre speranze".
In conclusione, il metropolita Antonij assicura che, nonostante le sanzioni, "non ameremo di meno la nostra patria. Questa è la terra dei nostri antenati e faremo di tutto per farla fiorire, affinché il popolo ucraino possa vivere in pace e amare Dio e il prossimo".
"Ora la cosa principale è non aver paura, ma chiedere con coraggio a Dio il suo onnipotente aiuto e la grazia dello Spirito di Dio, davanti al quale nessuno spirito di malizia può resistere".
|