
Icona di sant'Alessandro dipinta nel novembre 2012 da Iurie Braşoveanu
Alessandro era un ufficiale dell'esercito romano, e serviva nella Legione dei Tiberiani. Nel testo greco della sua Passione era definito 'episkopos', e questo lo ha fatto a lungo confondere con omonimi vescovi martiri. Ma la parola 'episkopos' (lett. sorvegliante, soprintendente), nel suo caso, significava semplicemente ufficiale dell'esercito. Di stanza con la sua legione a Centocelle (l'odierna Civitavecchia)
fu una delle vittime della persecuzione, breve ma violenta, che l'imperatore romano Massimiano Augusto (286-305) inflisse ai cristiani. Alessandro, che data l'età non più giovane doveva avere nell'esercito una posizione di prestigio, fu tra i colpiti della persecuzione di Massimiano. Processato, non desistette dalla sua fede e fu condannato a morte. Durante il percorso verso il luogo del supplizio compì miracoli, mentre la sua madre, Santa Pimenia, lo incitava a resistere fino all'ultimo nella professione della fede ed a non cedere nonostante le ripetute percosse e flagellazioni che riceveva. I colpi dovettero essere molti: le sue reliquie testimoniano l'irrorazione di sangue nelle grandi ossa e nei seni paranasali sfracellati prima della morte. All'ultimo Alessandro perdonò i suoi carnefici e, come il protomartire Stefano, ebbe il privilegio di vedere i cieli aperti e Cristo assiso nella gloria del Padre.
Le sue reliquie, a lungo dimenticate, sono tornate alla venerazione pubblica nel Monastero di san Serafino di Sarov a Pistoia, e da lì alcune particole sono state dstribuite in diverse chiese ortodosse in Italia. Le ossa del martire sono state coinvolte dal fenomeno detto in greco "mirovlia", cioè esalazione di profumo (myron), ben noto nella Tradizione ortodossa come testimonianza miracolosa della resurrezione dei corpi, e rimasto nell'immaginario della lingua italiana nell'espressione "profumo di santità".
Tropario (Tono 4°) - Sulla tua fronte hai ricevuto un diadema regale, in premio alle sofferenze sopportate, o Alessandro, martire glorioso. Alla destra del Padre vedesti Cristo assiso, pregalo che siano fatte salve le nostre anime!
Contacio (Tono 2°) - Il Figlio unigenito del Padre, il Verbo nostro Dio, ha reso forte la tua testimonianza, o santo martire Alessandro: di te ha fatto il nostro celeste protettore e colui che ascolta le nostre voci nelle afflizioni e rende salda la nostra speranza.
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