
(...) sono stato intronizzato patriarca, il 1 febbraio 2009, alla festa di san Marco di Efeso. Marco di Efeso è una persona che da sola ha salvato tutta l'Ortodossia dall'Unia. Quando Costantinopoli è stata indebolita dalle incursioni dei saraceni, l'imperatore di Costantinopoli ha creduto che la risposta risiedesse nelle forze militari delle nazioni occidentali, e che queste avrebbero salvato Costantinopoli dall'attacco. Ma senza la benedizione del papa di Roma, nessuno voleva andare a proteggere Costantinopoli; e per salvare Costantinopoli, l'imperatore decise di sottomettere la Chiesa ortodossa a Roma. Il patriarca di Costantinopoli fu d'accordo con la maggior parte dell'episcopato, e andarono nelle città italiane di Ferrara e Firenze, al Concilio di Ferrara-Firenze, dove il patriarca e i vescovi firmarono l'unione con Roma. Solo Marco di Efeso non firmò. Egli credeva che non ci possa essere un'unione basata sulla paura, sul pragmatismo, e cosa ancor più importante, sulla minaccia. Unendosi con Roma, spezzarono l'unità del mondo ortodosso. San Marco sopportò tutta la miseria che ricadde sull'Ortodossia. Rimase coraggioso al Concilio di Ferrara-Firenze e non firmò quell'unione. Io sono stato consacrato vescovo 40 anni fa alla festa del Trionfo dell'Ortodossia, il simbolo della vittoria su ogni eresia, e sono stato intronizzato patriarca alla festa di san Marco di Efeso. Io non lo vedo come una coincidenza. Ma ci sono molte coincidenze, e alcuni diranno che non significa niente. Se per alcuni non importa niente, per me importa molto. Io sono qui per proteggere la purezza della fede ortodossa, e per oppormi a ogni eresia e a ogni seduzione. Noi dobbiamo proteggere l'Ortodossia, come lo hanno fatto i Padri del settimo Concilio Ecumenico, come hanno fatto il patriarca Metodio e l'imperatrice Teodora con il consesso dei vescovi, come la protesse san Marco di Efeso, e come hanno fatto i nostri nuovi martiri e confessori della Rus'.
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