Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=205  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=602  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=646  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=647  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=2779  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=204  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=206  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=207  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=208 
Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=3944  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=7999  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=8801  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=9731  Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=29&locale=ru&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 5
  Miracoli durante l'assedio: come san Sergio difese la Lavra della Trinità dalle truppe polacche e lituane

di Anastasia Parkhomchik

The Catalogue of Good Deeds, 24 settembre 2024

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

"Se i nostri nemici cercano onore e gloria da noi, glieli daremo; se desiderano oro e argento, offriremo anche quelli; ma daremo le nostre anime e verseremo il nostro sangue per il nome di Cristo e per la fede ortodossa". Con queste parole, san Sergio benedisse il principe Dmitrij Donskoj affinché si ribellasse al sovrano dell'Orda d'Oro, Mamai, nel 1380, in difesa della santa Russia. Anche dopo la sua vita terrena, san Sergio di Radonezh continuò a proteggere la Russia dagli invasori stranieri attraverso la sua intercessione davanti al Trono di Dio. Uno degli esempi più sorprendenti del suo aiuto miracoloso si trova nelle numerose apparizioni di san Sergio durante l'assedio di 16 mesi della Lavra della Trinità e di san Sergio da parte delle forze polacche e lituane tra il 1608 e il 1610. Questo articolo è dedicato a questi eventi straordinari.

la Lavra della Trinità e di san Sergio

Contesto storico

Dopo la morte dello tsar Fjodor Ivanovich, ultimo sovrano della dinastia dei rurikidi e secondo figlio dello tsar Ivan il Terribile, la Russia entrò in un periodo tumultuoso noto come il Tempo dei torbidi. Le potenze straniere, in particolare svedesi, polacchi e lituani, cercarono di sfruttare l'instabilità della Russia, avanzando rivendicazioni territoriali su vaste regioni del territorio russo. Con l'ascesa al trono del falso Dmitrij, queste ambizioni divennero quasi realtà e la Russia barcollò sull'orlo del collasso. Tuttavia, per misericordia di Dio, l'impostore fu presto smascherato e giustiziato.

In seguito, il boiardo Vasilij Shuiskij fu eletto tsar. Eppure era passato appena un anno prima che un altro falso Dmitrij emergesse. Molte truppe locali, allettate da boiardi traditori, si schierarono dalla parte del nuovo pretendente, con il sostegno delle forze polacche, dei soldati lituani e dei mercenari tedeschi. Così, un enorme esercito, che contava fino a 30.000 uomini, si radunò per sostenere l'impostore nel suo tentativo di prendere Mosca.

Lo tsar Vasilij riuscì a radunare la sua formidabile forza. Invece di rischiare un assalto diretto a Mosca, il nemico spostò la sua attenzione sulla vicina Lavra della Trinità e di san Sergio, attratto dalla sua ricchezza e dalla sua posizione strategica. Catturare il monastero avrebbe reciso il collegamento di Mosca con le parti settentrionali e orientali della Russia, semplificando l'avanzata del nemico sulla capitale.

Anticipando l'assedio, lo tsar inviò una guarnigione di 2.300 soldati, comandati da voivodi esperti, per difendere la Lavra. A loro si unirono diverse centinaia di monaci, molti dei quali avevano una precedente esperienza militare, insieme a lavoratori del monastero, pellegrini e contadini, portando il numero dei difensori a circa 3.300.

Come ha fatto una forza così piccola a resistere non solo agli attacchi implacabili del nemico, ma anche a prevalere in un assedio così lungo e massacrante? Chiunque conosca la storia della difesa della Lavra, meticolosamente narrata dal maggiordomo del monastero, Avraamy Palitsyn, saprà che la fede in Dio ha reso possibile l'impossibile. I veri difensori della Lavra non erano solo i soldati, ma i suoi patroni celesti: san Sergio e san Nikon, la santissima Madre di Dio e Cristo stesso.

Miracoli del venerabile Sergio durante l'assedio

Durante l'assedio, i difensori della Lavra furono benedetti da segni divini, che fornirono loro avvertimenti sugli attacchi nemici, forza spirituale per continuare a combattere e scorci della vittoria finale.

Il segno ardente della vittoria

Proprio all'inizio dell'assedio, la notte del giorno della commemorazione di san Sergio di Radonezh, il 25 settembre 1608, un monaco di nome Pimen stava pregando fervidamente nella sua cella, angosciato per il destino della Lavra. All'improvviso, una luce accecante apparve fuori dalla sua finestra. Temendo che il nemico avesse incendiato il monastero, si precipitò nel cortile, dove presto si radunarono altri. Insieme, assistettero a uno spettacolo impressionante: una colonna di fuoco che scendeva dai cieli sulla cattedrale della Trinità. La colonna infuocata si avvolse in una nuvola ed entrò nella cattedrale attraverso una delle sue finestre.

Un fenomeno simile si era verificato prima della caduta di Costantinopoli in mano ai turchi nel 1453. Poi, la colonna di fuoco si alzò dalla cattedrale e si elevò verso il cielo, simboleggiando la scomparsa della grazia divina e l'imminente distruzione della città. Tuttavia, in questo caso, la discesa della colonna di fuoco sulla Lavra fu interpretata come un segno di favore divino e la promessa di un'eventuale vittoria. Tuttavia, l'adempimento di questa profezia sarebbe avvenuto solo 16 mesi dopo, e molti di coloro che videro il segno non sarebbero vissuti abbastanza per assistervi.

Preavviso dal cielo: la visione di san Sergio dell'assalto del nemico

Un'altra apparizione miracolosa di san Sergio fu concessa all'anziano Irinarkh, un accolito della Lavra. Una domenica, dopo la funzione mattutina, si sedette nella sua cella per riposare e presto si addormentò. Nel suo sogno, vide san Sergio entrare nella sua cella e dire: "Di' ai governanti della città che una grande forza nemica vi attaccherà domani notte. Ma non siate timorosi; riponete la vostra fiducia nella misericordia di Dio". L'anziano vide poi il santo camminare intorno alle mura e agli edifici della Lavra, aspergendoli con acqua santa.

Come detto nell'avvertimento, la notte seguente alle tre, il nemico lanciò un feroce attacco. Tuttavia, preavvisati e preparati, i difensori reagirono con coraggio, respingendo molti aggressori dalle mura della fortezza attraverso l'intercessione di san Sergio.

Un promemoria divino: la chiamata di san Sergio alla gratitudine e alla preghiera

Poco dopo questa battaglia, l'archimandrita Ioasaf, mentre pregava nella chiesa della santissima Trinità, si addormentò inaspettatamente. Nella sua visione, vide san Sergio in piedi davanti all'icona miracolosa della santissima Trinità vivificante, con le mani alzate in preghiera. Il santo si rivolse quindi all'archimandrita e disse: "Svegliati, fratello Ioasaf, perché è tempo di cantare e pregare. Sii vigilante e prega, per non cadere in tentazione [Mc 14, 38]. Non sai che il Signore Dio, nella sua grande misericordia, ti ha risparmiato?"

Grandemente commosso dalla visione, l'archimandrita Ioasaf radunò i fratelli e raccontò ciò che aveva visto. Insieme, resero gioiosi ringraziamenti a Dio e a san Sergio, fiduciosi nella sua continua protezione della Lavra.

Santa sfida: la visione che incusse timore nel nemico

Il santo Venerabile non apparve solo ai difensori della Lavra, ma anche alle forze nemiche. Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio, appena prima della visione al monaco Irinarkh, i santi Sergio e Nikon di Radonezh apparvero agli occhi delle orde cosacche. Due anziani, con barbe grigie e volti radiosi, camminavano come se fossero vivi lungo le mura del monastero. Un anziano incensava la Lavra con un turibolo d'oro e la benediceva con la Croce preziosa e vivifica. L'altro portava una ciotola di acqua santa e aspergeva le mura della fortezza. Entrambi i santi cantavano il Tropario, "Salva, o Signore, il tuo popolo..." e il Contacio, "Tu che volontariamente sei stato innalzato sulla Croce..."

Allora san Sergio si rivolse alle fila nemiche e le rimproverò severamente: "Oh, malvagi trasgressori della legge, perché vi siete radunati per distruggere la casa della santissima Trinità, per profanare le chiese di Dio e per massacrare i cristiani ortodossi? Il Signore non lo permetterà".

Gli empi cosacchi e lituani scagliarono frecce contro i santi con grande zelo, ma le frecce, invece di colpire gli anziani, rimbalzarono e ferirono mortalmente molti nemici. Questo resoconto miracoloso fu condiviso da Ivan Rjazantsev, un cosacco che fu testimone di questi eventi insieme a molti dei suoi compagni.

Rimanete svegli e pregate: la chiamata di san Sergio alla prontezza spirituale

Nonostante questi segni miracolosi, il nemico continuò il suo assedio implacabile, determinato a catturare la Lavra con l'aiuto delle sue astute strategie militari. Giorno e notte, il fuoco dei cannoni pioveva sul monastero, scatenando il caos e causando molte vittime, persino durante i servizi sacri.

Una sera, l'archimandrita Ioasaf stava pregando fervidamente davanti all'icona della santissima Madre di Dio, implorando tra le lacrime protezione. Poi cadde in un breve sonno e vide di nuovo san Sergio apparirgli. Il santo disse: "Svegliati e non rattristarti. Rallegrati e offri preghiere, perché la santissima Madre di Dio, accompagnata dalle schiere angeliche e da tutti i santi, sta davanti a Dio intercedendo per il monastero e per te".

Quella stessa notte, diversi monaci, tra cui Gennadij, Gurij e Kiprian, insieme ad alcuni laici, videro anch'essi san Sergio camminare attraverso il monastero. Il santo svegliò i fratelli, dicendo: "Andate, monaci, immediatamente alla santa chiesa: lì troverete la grazia di Dio".

All'inizio del mattutino, l'archimandrita Ioasaf e gli anziani condivisero le loro visioni con i governatori e insieme glorificarono Dio per le sue opere meravigliose attraverso i suoi amati santi. Queste visioni rafforzarono i difensori e il giorno seguente, nonostante il loro piccolo numero, ottennero una brillante vittoria in battaglia, con l'aiuto della grazia di Dio.

Apparizione di san Sergio ai soldati lituani

Durante una delle tante sortite contro il nemico, scoppiò una feroce battaglia e i difensori della Lavra si ritrovarono sull'orlo della sconfitta. Ma Dio, attraverso le preghiere di san Sergio, riempì di paura i cuori dei nemici. Il capo nemico, Lisovskij, vide improvvisamente un vasto esercito emergere dal monastero e, sopraffatto dal terrore, si ritirò con le sue truppe. Cogliendo questa opportunità, i difensori lanciarono un contrattacco, catturarono molti nemici e inflissero pesanti perdite.

Infuriato per questa disgrazia, Lisovskij meditò su come redimersi. Mentre stava contemplando un altro assalto, lui e i suoi guerrieri videro un anziano armato di spada camminare tra le loro fila. L'anziano bloccò minacciosamente il loro cammino e ordinò loro di ritirarsi dal monastero. All'improvviso come era apparso, l'anziano scomparve.

Ignorando questo avvertimento divino, il nemico avanzò, unendo le forze sotto il comando di Sapiega e Lisovskij per un altro potente assalto al monastero. Ancora una volta, attraverso le intercessioni dei santi Sergio e Nikon, i difensori, compresi i civili comuni, furono pieni di coraggio miracoloso e respinsero il nemico. Durante questa battaglia, i soldati lituani videro due anziani sollevare enormi lastre di pietra da terra e scagliarle contro gli aggressori, schiacciandone molti a ogni lancio.

La missione miracolosa: san Sergio invia aiuto nella notte

Mentre l'assedio si trascinava e i difensori della Lavra si riducevano a meno di 200, lo sconforto e il dolore presero il sopravvento. Ma san Sergio apparve di nuovo in sogno al monaco Irinarkh con un messaggio: "Di' ai fratelli e a tutti gli uomini di guerra: perché si dolgono che non si possa inviare alcuna parola a Mosca? Ho già inviato tre dei miei discepoli, Michea, Bartolomeo e Naum, alla terza ora della notte alla casa della purissima Madre di Dio e ai taumaturghi di Mosca. Anche i tuoi nemici, i lituani, li hanno visti. Esci dal monastero e chiedi ai nemici se hanno visto gli anziani e perché non li hanno catturati".

Irinarkh trasmise la visione ai soldati che difendevano la Lavra. Questi fecero una sortita e catturarono un nobile per interrogarlo. Il polacco confermò la visione, dicendo che tre anziani su giumente magre avevano lasciato il monastero durante la notte, ma le loro guardie non riuscirono a raggiungerli, perché gli anziani sembravano volare come se avessero le ali.

A conferma di questo miracolo, san Sergio apparve anche a un monaco dubbioso nell'ospedale del monastero. L'anziano monaco, debole nella fede, non riusciva a credere alle storie di miracoli attribuite al santo. Riflettendo su come il venerabile avesse potuto mandare i suoi discepoli a cavallo, non prestò attenzione quando un visitatore entrò nella sua stanza. Quando il visitatore lo invitò a girarsi, il monaco si rifiutò a causa della sua infermità. Ma quando il visitatore lo rimproverò di nuovo, si voltò e all'improvviso si sentì completamente guarito.

Il visitatore non era altri che san Sergio in persona. Il santo chiese: "Perché dubiti? Ho davvero mandato i miei discepoli". Il monaco, ancora sconcertato, chiese: "Ma su che tipo di cavalli, mio signore?" San Sergio rispose: "Sui tre cavalli ciechi che lo stalliere Afanasij Oshcherin guidò dietro il monastero per mancanza di foraggio. Ditelo a tutti. E dite loro anche che il fetore della fornicazione dei peccati dei laici non è per me così vile come i peccati dei monaci che non adempiono ai loro voti. Non sterminerò solo i nemici che circondano il mio monastero, ma anche coloro che vivono empiamente al suo interno". Con queste parole, il santo scomparve.

Pieno di grande paura, l'anziano trascorse l'intera notte in lacrime di pentimento per i suoi dubbi e la sua sfida. Al mattino, condivise la visione con gli altri. Incapaci di trovare i cavalli da nessuna parte nei pressi del monastero, i monaci lodarono il Signore, che opera miracoli attraverso i suoi santi.

Subito dopo questa visione, Dio mandò grande gioia ai difensori. Dopo aver appreso della disperata situazione del monastero, il principe Mikhail Skopin-Shuiskij inviò più di 1.000 soldati per dare man forte. Insieme ai rinforzi, i difensori lanciarono una sortita decisiva e, il 12 gennaio 1610, ottennero la vittoria finale.

il principe Mikhail Skopin-Shuiskij

Postfazione

Questi resoconti dell'assedio della Lavra della Trinità e di san Sergio ci lasciano in soggezione per l'aiuto miracoloso concesso ai fedeli tramite l'intercessione di san Sergio. Ci ricordano che i patroni celesti della Russia rimangono sempre vigili sulla loro patria terrena, specialmente in tempi di grande pericolo.

Il coraggio dimostrato dai difensori della Lavra, monaci, soldati e semplici abitanti del villaggio, è un esempio per tutti noi. Con la preghiera sulle labbra, si sono schierati contro un nemico formidabile, pronti a sacrificare la propria vita per la propria fede e patria.

Nei momenti di prova, il Signore chiama ognuno di noi a mostrare fede, devozione, preghiera e a imitare i santi con i nostri atti personali di pietà e sacrificio. E non abbandonerà mai coloro che rimangono saldi.

Attraverso le preghiere di san Sergio, possa il Signore avere misericordia di tutti noi.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 5