
foto: gorthodox.com
La scorsa settimana il Comitato consultivo interreligioso cristiano, che comprende la Chiesa ortodossa russa e varie altre confessioni cristiane, ha rilasciato una dichiarazione in difesa di Päivi Räsänen, una madre finlandese, parlamentare e moglie di un pastore luterano finlandese, che sta affrontando la persecuzione per le sue credenze religiose profondamente radicate.
Il processo di censura contro il politico inizierà il 24 gennaio. Le indagini della polizia contro Räsänen sono iniziate nel giugno 2019, quando ha messo in dubbio la sponsorizzazione ufficiale da parte della sua chiesa dell'evento LGBT Pride 2019 tramite un tweet con una citazione dalla Lettera ai Romani che parla dell'insegnamento cristiano sull'omosessualità, come riferisce ADF International.
"I cristiani credenti nella Bibbia considerano l'omosessualità un peccato. Allo stesso tempo, sono chiamati a non condannare le persone con inclinazioni omosessuali, ma, al contrario, a prendersi cura di ciascuna di queste persone e ad aiutarle a trovare una via per il pentimento e la guarigione", ha affermato il Comitato consultivo interreligioso.
La parlamentare, medico, madre di cinque figli e nonna di sette, è accusata di aver pronunciato un "incitazione all'odio" per aver espresso la sua fede in quel tweet, nei commenti di un programma radiofonico nel 2019 e in un opuscolo prodotto nel 2004 in cui definiva l'omosessualità una "anomalia sessuale".
"Attendo con calma il procedimento giudiziario, fiduciosa che la Finlandia rispetterà la libertà di espressione e di religione sancita dai diritti fondamentali e dalle convenzioni internazionali. Non mi ritrarrò dalla mia convinzione basata sulla Bibbia e sono pronta a difendere la libertà di espressione e di religione in tutti i tribunali necessari. Non posso accettare che esprimere credenze religiose possa significare la reclusione. Difenderò il mio diritto di confessare la mia fede, in modo che nessun altro venga privato del diritto alla libertà di religione e di parola", ha affermato Räsänen, membro del Parlamento dal 1995, presidente dei cristiano-democratici negli anni 2004-2015, e negli anni 2011-2015 ministro degli Interni, con responsabilità per gli affari ecclesiastici in Finlandia.
Räsänen rischia fino a due anni di reclusione o una multa.
Scoprite di più sulla causa nel video di ADF International.
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