
foto: crosswalk.com
Ieri è stata la domenica del perdono, che è l'inizio della Grande Quaresima. Oggi ho letto questo meraviglioso pezzo di padre Konstantin Kobelev (potete leggerlo su www.orthochristian.com/119809.html). Kobelev afferma che ci sono sette fasi del perdono. Che ci crediate o no, contengono molto buon senso.
Ecco il mio umile tentativo di ridurle all'essenziale:
Prima fase: non farti dei nemici. (Abbastanza facile nella maggior parte dei casi. È qui che si presentano quelle parole sul porgere l'altra guancia).
Seconda fase: non rendere la cosa personale. (Ricorda, il tuo "nemico" è un essere umano. Pensa di avere ragione. Potrebbe averla, oppure no).
Terza fase: affida chi ti ha offeso a Dio. (Non chiedere giustizia; probabilmente ce n'è un po' in attesa anche per te. E comunque, se chi ti ha offeso merita una punizione, Dio gliela assegnerà).
Quarta fase: allontanati in pace. (Se non è possibile alcuna risoluzione, tronca i legami il più amichevolmente possibile. La vita è troppo breve per dover sopportare irritazioni).
Quinta fase: se la tua rabbia non passa, dimentica il tuo nemico. (Letteralmente, dimenticati di lui. Ha la sua croce da portare. Tu prendi invece la tua croce e portala).
Sesta fase: prega per i tuoi nemici. (Ricorda, Gesù fece questo sulla Croce. Anche santo Stefano il Primo Martire lo fece - e gli stavano lanciando pietre contro. Vuoi trovarti con loro quando muori? Io sì).
Settima fase: allontanati dal male e fai il bene. (Fai qualcosa di carino per chi ti ha offeso. Che tu ci creda o no, farà meraviglie per te e lo lascerà totalmente sbalordito).
Oh, quasi dimenticavo: fratelli, perdonatemi. Dio perdona e io perdono.
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