Non c'è forse niente di più doloroso, e odioso, di qualcuno che crede di poter capire perché credi in quello che fai. Per chi crede a tutto ciò che capita, questo è un problema comprensibile. Chi crede in Dio (o a una divinità, o a un mondo spirituale, o anche solo a una vita ultraterrena) è abituato ai commenti fastidiosi dei soliti scettici che sottolineano quanto siano sciocche la sua paura e la sua superstizione. Tuttavia, la cosa non si ferma qui. Anche chi crede semplicemente nella propria esistenza e in quella di coloro che lo circondano esistono realmente è aperto alla voce irritante dalla folla che proclama la propria folle paura della realtà del nulla che si trova oltre le loro finzioni felici.
Questa è stata la mia esperienza con un gran numero di persone, in particolare i cattolici, che pensano di aver capito il fastidioso motivo per cui sono diventato ortodosso. La cosa più irritante in tutto questo è che non solo molti di loro credono di aver capito tutto di me, ma è che cercano sempre di esprimere una strana sorta di simpatia. "Ho capito, anch'io mi sento cos'". Questo è quasi sempre seguito da una domanda, che mi genera un singolare fastidio: "Perché allora non sei semplicemente diventato un cattolico orientale?"
Al che io posso solo rispondere:

1: Le belle liturgie
Essendo forse l'insinuazione più fastidiosa per me personalmente, ho pensato di cominciare con l'impressione che un'infinita passione interiore può essere limitata agli aspetti esteriori esteticamente accattivanti di una liturgia ben celebrata. Sembrerebbe che alcuni, ogni volta che pensano a chi diventa ortodosso, l'unico motivo a cui riescono a pensare è che hanno "belle liturgie". E per essere onesti, le abbiamo.

Tuttavia, dire che qualcuno diventa un cristiano ortodosso semplicemente per l'esperienza estetica delle liturgie trascura qualcosa di integrante del cristianesimo. Quest'idea che "tutto si fa per la bellezza" mostra una mania dell'esteriorità piuttosto deprimente, vale a dire, una affidamento all'esperienza estetica delle azioni esterne. Detto questo, le belle liturgie sono una parte del culto ortodosso, ma non per le cose belle in sé, ma perché quando qualcosa è importante, si cerca di renderla visibilmente speciale. La bellezza della liturgia non si conserva per la stessa ragione per cui si conserva un'opera d'arte, perché è qualcosa di bello che dovrebbe essere sperimentato, ma perché è l'unica risposta che si può offrire al significato interno e profondamente personale degli insegnamenti di fede. Non è l'oro nella Chiesa, ma la ragione per cui vuole si che ci sia l'oro, che fa la differenza.
2: Le tradizioni con la "t" minuscola
Molto simile a questa è la risposta: "Capisco, hanno tradizioni così belle". Visto che le tradizioni con la "T" maniuscola dell'Oriente sono spesso in contrasto con quelle della Chiesa di Roma, ho intenzione di andare alla cieca e di supporre che ogni volta che qualcuno usa questa frase si riferisca alle tradizioni con la "t" minuscola delle culture associate all'Ortodossia (quelli che si riferiscono davvero alle tradizioni con la "T" maiuscola e cercano di chiedere sottilmente il mio aiuto nel capire la spesso confusa struttura ecclesiale ortodossa, sono pregati di considerarmi un totale somaro e di perdonarmi).
Mentre è vero che dovunque va l'Ortodossia, ne consegue un'abbondanza di tradizioni culturali, questo è un motivo sciocco per diventare ortodossi. Quando qualcuno diventa ortodossi, non diventa improvvisamente russo o serbo, o greco, ecc, è ancora quello che è, e sta solo cercando di crescere nell'amore di Dio e del prossimo attraverso gli insegnamenti di Cristo, in un modo particolare. Sicuramente molte delle tradizioni delle vecchie e ben formate culture ortodosse sono valide da adottare e da adattare, soprattutto nella nostra società consumistica moderna culturalmente desolata.
Tuttavia, è pur sempre stupido (per non parlare di mancanza di rispetto) ridurre l'infinita passione per l'interiorità della religione alla semplice esteriorità. È stata la verità e la bellezza della fede a far nascere queste pratiche, che hanno la loro importanza. Non importa quanto è alto e gustoso il vostro kulich o come parlate in slavonico ecclesiastico, se non lavorate onestamente, e con tutto il vostro cuore, per la vostra salvezza nella verità della Chiesa ortodossa, state sbagliando. Questo tipo esteriore di pensiero è un peccato, ed è paradigmatico della nostra società "colta".
3: Mentalità radical chic
Molti che pensano a qualcuno che diventa ortodosso pensano subito a un ironico radical chic. Non riescono a superare l'immagine di un intellettuale contestatore che ha deciso di convertirsi all'Ortodossia con tutto il suo condominio (o la sua tribù). Mi viene in mente la frase: "Sono un cristiano ortodosso, probabilmente non ne avete mai sentito parlare". Non è così ironico, e contro le aspettative della nostra società, essere cristiani, e non solo cristiani, ma cristiani ortodossi, qualcosa di estraneo e relativamente "sotterraneo" in Occidente?
All'inizio in questa mentalità radical chic tutto sembra bello e buono, ma cosa arriva quando si termina di essere brillanti? Non si ottiene nulla, quanto a grazia e visione spirituale, dal solipsismo amaro che viene con questo cristianesimo ironico. Alla fine, la si può anche portare avanti fino alla morte, ma almeno nella morte, la mentalità del blogger spiritoso, che si fa beffe con retorica eloquente di quelli che sono abbastanza stupidi da non "sapere quello che so," si dissiperà nel vasto nulla di questo mondo, "che sta già scomparendo". Quando questo accadrà, e accadrà a tutti noi, questi sentimenti non saranno altro che una condanna. Alla morte il Signore ci chiederà molto semplicemente, "hai amato?" (O nelle parole di Kierkegaard, "hai vissuto nella disperazione?").
4: Evitare i momenti drammatici
Un altro presupposto comune sul motivo per cui si potrebbe decidere di diventare un cristiano ortodosso, è di fuggire dai drammi delle comunità in cui si stava prima di diventare ortodossi. Se questo è il motivo per cui diventate ortodossi, non fatelo, credetemi, troverete più o meno gli stessi drammi che vi siete lasciati alle spalle. Ovunque ci sono persone c'è il peccato, dove c'è il peccato ci sono i drammi. È inevitabile.
Questo non è affatto il motivo per cui sono diventato un cristiano ortodosso. Sostituite il latino con lo slavonico ecclesiastico, e avrete nella Chiesa ortodossa molti degli stessi conflitti che hanno luogo nella Chiesa romana. In conclusione, dovrebbe essere evidente che io non sono diventato ortodosso per qualche motivo esterno, sia esso una tradizione che manca in Occidente, o l'assenza dei giochi politici e dei drammi occidentali, e nessuno dovrebbe convertirsi per questo ragione, perché quelli che lo fanno finiranno inevitabilmente delusi. Io sono diventato ortodosso per amore della verità del Dio-Uomo, Gesù Cristo, del suo mistero pasquale, e della salvezza che si trova in lui.
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