Recentemente, una credente malata mi ha chiesto di togliermi i paramenti liturgici mettendoli su di lei, perché aveva visto questa consuetudine anche da altre parti, e aveva sentito dire che è molto bene che il sacerdote si tolga i paramenti mettendoli sul capo dei fedeli.
Lo ammetto, era la prima volta che mi veniva chiesta una simile cosa "ecclesiale", e sono stato messo nella situazione di dover risolvere in modo corretto, ortodosso e canonico questo desiderio di una fedele.
In primo luogo, ho spiegato a questa persona che si tratta di un'abitudine, di una pratica che non è prevista in alcun rito della Chiesa.
In secondo luogo, per non deludere la fedele, le ho imposto l'epitrachilio sul capo chinato e abbiamo pregato insieme per chiedere la misericordia di Dio per la guarigione e la salute, con le preghiere previste nei libri di servizio.
In terzo luogo, le ho spiegato cosa significano i paramenti liturgici, il loro impiego, e che imporre qualsiasi parte dei paramenti su di lei non le porta alcun beneficio, perché i paramenti sono fatti per un sacerdote che celebra i servizi divini, specialmente la Divina Liturgia.
In altre parole, dopo la celebrazione della Divina Liturgia, ho rimosso i paramenti liturgici secondo il rito nel santuario, piuttosto che su questa fedele, evitando la pratica non canonica.
Sia la vestizione con i santi paramenti che la rispettiva svestizione si fanno solo nel santuario.
Le uniche circostanze previste dai riti della Chiesa, nelle quali il sacerdote può imporre sul capo un paramento liturgico - e anche qui solo l’epitrachilio - sono quelle del Mistero della Confessione e del compimento dei quaranta giorni dopo la nascita di un bambino; qui si parla solo dell’imposizione dell’epitrachilio sopra i capi dei fedeli.
Perché non è corretto togliersi i paramenti mettendoli sui credenti?
I paramenti, anche se sono portatori di santità, sono stabiliti solo per i servitori dei santi Misteri che indossano in un ordine ben preciso: ogni pezzo dei paramenti è benedetto con la mano in forma di croce, è baciato, e al momento della vestizione si pronunciano preghiere speciali. Poi, al momento della rimozione, il sacerdote pronuncia ancora le preghiere previste dal rito e bacia i paramenti, mettendoli con riverenza al posto assegnato. Sia vestirsi che svestirsi dei paramenti sono azioni che si compiono solo nel santuario.
Se il sacerdote si toglie i paramenti sui fedeli, non può più compiere l'ordine delle preghiere e in qualche modo disonora il Mistero del sacerdozio, per mezzo del quale gli è dato il diritto esclusivo di utilizzare i paramenti in modo corretto.
La scrittura testimonia della donna che ha ricevuto la guarigione solo toccando il vestito di Cristo il Salvatore; quindi, non occorre che il sacerdote si tolga i paramenti, ma ci vuole un tocco umile e sincero, e una forte fede.
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