Ai tempi del seminario, ormai quasi quarant'anni fa, infuriava un dibattito su quale fosse la materia più importante: teologia dogmatica, teologia liturgica, teologia morale, teologia ascetica, Sacre Scritture, patristica, storia della Chiesa, diritto canonico, il Tipico, lingue, psicologia, omiletica, filosofia... Ogni insegnante avanzava spiegazioni convincenti sulla sua materia e su quanto fosse vitale. Ascoltavo attentamente, pronto a convincermi, ma sentivo che la teologia morale aveva un'argomentazione più debole, poiché era solo un ramo o una conseguenza della teologia ascetica, e che la filosofia era del tutto irrilevante nella nostra situazione impoverita della diaspora.
In retrospettiva, ora credo che il tema più importante sia quello che non era insegnato: la teologia pastorale. Questa, per me, è il riassunto di tutto il resto, tutto il resto è contenuto in essa, ed è la misura che spiega se una parrocchia lavora o no: se il sacerdote non capisce i bisogni del suo gregge, non si adatta a loro, e allo stesso modo il gregge non si adatta al pastore per farsi condurre al pentimento e quindi a una vita ecclesiale attiva, allora nient'altro ha alcun significato.
Purtroppo, la crisi pastorale infuria ovunque. Al di fuori della Chiesa, il cattolicesimo romano è stato ampiamente distrutto dal clero pervertito e la maggioranza del clero protestante sembra essere composta da atei o da moralisti fanatici con qualche problema sessuale personale. Tuttavia, all'interno della Chiesa, abbiamo poco di cui essere orgogliosi. Abbiamo troppo poche chiese, e i laici spesso diffidano dei chierici, che vedono spesso come estranei. Questo accade perché alcuni lo sono davvero. Come diciamo in russo: non è un prete, ma un "pope" (la parola sprezzante per un sacerdote ignorante, disonesto e, soprattutto, senza cuore).
Una mela marcia (e Giuda era una delle dodici prime mele) rovina tutte le altre. Tristemente, i sacerdoti banditi possono essere molto manipolatori – ne ho visti, in tutte le diocesi o "giurisdizioni", in tutte le Chiese locali, in tutte le generazioni. Possono manipolare e lusingare vescovi ingenui o già corrotti, distruggere una parrocchia o anche una diocesi, e un gruppo di loro può effettivamente compromettere intere Chiese locali. Questo è il motivo per cui i vescovi devono ascoltare la gente: i fedeli boicotteranno parrocchie, diocesi e chiese dove sarà permesso a tali sacerdoti di svolgere servizi o, piuttosto, di fare disservizi. Questi non sono un esempio per nessuno.
E così torniamo alla teologia pastorale, che, in realtà e molto semplicemente, l'arte di amare il nostro prossimo.
La beata Pelagia di Rjazan' ha detto il seguito sui preti banditi anti-pastori e ipocriti, il cui motto sembra essere 'fate quel che vi dico, non quel che faccio io', ordinati da vescovi ingenui oppure simoniaci, compresi quelli che prima della rivoluzione tradirono lo tsar (come fecero anche molti vescovi):
'I sacerdoti ricchi hanno crocifisso Cristo, i sacerdoti ricchi hanno rovesciato lo tsar, i sacerdoti ricchi condurranno il popolo all'Anticristo'.
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