La segreteria dell'università "Babes-Bolyai" di Cluj, ha detto hotnews.ro, annuncia che presso la Facoltà di Teologia ortodossa sono rimasti 22 posti vacanti (su 93) e si organizza una sessione supplementare di ammissione. Ciò significa che al secondo turno entreranno anche candidati molto deboli o che non hanno mai voluto fare teologia. Naturalmente, non è l'unica facoltà in questa situazione, ma da Cluj davvero non me l'aspettavo. Che dire di Constanţa, Arad o Târgovişte e Piteşti? Fin dall'inizio bisognava aprire solo 4-5 buone facoltà in tutta la Romania, ma, come al solito, si è preferita la quantità piuttosto che la qualità.
Una notizia ancora peggiore mi è arrivata dalla Facoltà di Teologia di Iaşi (dove io ho studiato dal 1997 al 2001). Anche se la Facoltà evita di pubblicare il curriculum di insegnamento per il master, la vergogna è emersa alla luce.
Per non essere accusato (di nuovo, in modo infondato) di cattiveria contro la Chiesa ortodossa romena, lascio che vi esprimiate da soli riguardo a queste perle. Preciso solo che degli amici mi hanno chiesto di pubblicare questi programmi fotografati con il cellulare, in quanto hanno paura di censura e dittatura. Li capisco, ma vi prego di capire anche me, che non parlo per cattiveria, ma per indignazione e compassione. Convincetevi da soli, e se siete esperti, dite anche la vostra opinione...
Piccole osservazioni personali:
Beninteso, un master di 2 anni sulla "famiglia cristiana contemporanea" o un dubbio amalgama di teologia, psicologia e sociologia proposto per la specializzazione in "Comunicazione e consulenza psicologica e spirituale" solleva molti punti interrogativi. Ma li lascio esporre agli specialisti. Io dico che non vale la pena sprecare il vostro tempo con una cosa del genere, soprattutto perché le probabilità che il vescovo Varlaam di Ploieşti in persona venga a parlare di "famiglia patristica", io le classifico come minime.
Vorrei fermarmi qui, ma ho ancora dire qualcosa (di legittimo) sulle scienze liturgiche. Il grande professore Viorel Sava si propone di parlare ai candidati per il master di "Preparazione del prete al servizio della Divina Liturgia, dei sacramenti e delle ierurgie". E questo - per un anno intero, con 2 ore di corso e 2 di seminario in entrambi i semestri e con un esame da 8 crediti (3 di più che per la stessa tesi di master). Mortale! Per quanto parli quest'uomo al minuto, potrebbero non bastare due anni per formulare le idee maggiori, ma comunque, questa non è una materia per un master. Cerchiamo di essere seri! Questo tema si può insegnare in un seminario di un'ora e si può affrontare di passaggio in una facoltà, ma in un master non deve neppure essere nominato, tanto più che vi sono su questo tema delle cosiddette conferenze sacerdotali così tanto prestigiose, anche se senza risultati. Che dire di questa pseudo-spiritualità? Come può un rettore di una così prestigiosa università approvare tali piani di insegnamento? Lo stesso padre V. Sava ha previsto ancora 6 ore di "lezioni pratiche" circa la confessione, che molto probabilmente non avranno luogo, ma si consiglia il testo "Spovedania şi duhovnicia" di Petre Vintilescu che era "obbligatorio" già nel quarto anno della facoltà. Oh, sì, il libro è del 1939... Ma state tranquilli, perché un altro grande professore, il preside Ioan Vicovan, riprenderà tutto attraverso il suo corso sui padri spirituali contemporanei. Sarebbe un peccato avere dei dubbi sull'approccio ultra-scientifico di questo corso così serio, tanto più che un uomo non prende soldi per niente...
Anche se sono uscito da questa facoltà come primo del mio corso (con una media di 9.93), mi vergogno dello stato deplorevole a cui è giunta. 15 anni fa era diverso e non ho mai pensato che sarei mai arrivato a scrivere queste righe (soprattutto perché siamo stati costretti a fare un giuramento che "non avremmo infangato il buon nome della facoltà"). Sono davvero grato a Dio e ai professori che mi hanno insegnato, e allo stato romeno che mi ha dato la borsa di studio. Tuttavia, ho compassione degli studenti e di quei buoni professori che infangano il loro stesso buon nome, accettando simili "programmi".
Quindi, cari studenti! Mettetevi a leggere voi stessi libri seri e non andate da questi pseudo-professori che non hanno mai scritto nulla di serio in vita loro. Non sprecate il vostro tempo, energia e denaro ascoltando le loro assurdità, ma mostrate loro che volete qualcosa di serio. E se non sono in grado di darvelo, si ritirino loro dalla parrocchia in una capanna, perché si troveranno altri che insegnano molto meglio ...
E se volete veramente fare sul serio teologia, chiudete gli account Facebook e non trascurate le lingue straniere.
|