La lezione piu importante della vita: l'uomo deve diventare spirito e non continuare a vivere come uomo.
Il più importante viaggio interiore è infatti la preghiera del cuore.
Vogliamo sempre parlare della relazione tra fede e ragione, ma la fede è la sola ragione della vita.
Non è possibile trovare la verita, che è infatti l'eternita, senza seguire la coscienza spirituale per superare il tempo.
La filosofia esprime la saggezza quando diventa teologia perche la saggezza significa la ricerca della parola di Dio.
La logica della creazione di Dio è l'amore, ma la logica della creazione dell'uomo è soprattutto la lotta per il potere.
Nessuna rivoluzione sociale è riuscita perche nessuna è stata prima di tutto una rivoluzione dell'anima.
Il ritorno all'innocenza sarà possibile quando l'uomo stesso potrà capire il miracolo della santa semplicità.
Non e facile vivere in questo mondo ma io l'amo perche questo mondo e il viaggio verso l'Eternità.
Le cose più belle della vita non si vedono con gli occhi, ma si sentono con il cuore. Questo è il messaggio dell'Ortodossia dal mio punto di vista.
L'icona è la finestra verso l'Assoluto, ma prima di tutto rappresenta la possibilità di un incontro reale tra l'uomo e Dio. L'icona è anche la traduzione in un linguagio figurativo universalmente leggibile della storia cristiana.
Non credo per vivere, ma vivo per credere.
Nella tradizione ortodossa si può senz'altro trovare e capire il dramma sacro della vita.
Forse è difficile amare tutto, ma almeno possiamo provare a rispettare tutto.
L'Ortodossia ci insegna a lasciare spazio al cuore, non solo alla lettera, pertanto tramite l'Ortodossia si può scoprire il regno dell'infanzia.
L'Ortodossia non esprime una filosofia pratica, ma il mistero ontologico, vale a dire la filosofia del cuore che ci insegna anzitutto la potenza salvifica di Dio.
L'Ortodossia è universale, anche perche ci mostra la dimensione comunitaria del vivere insieme.
La Chiesa Ortodossa ha la pienezza perche nell'Ortodossia c'e la natura nascosta dell'uomo, ma l'uomo deve riscoprirla.
Non posso dire che ho capito Dio se non sono capace di capire l'uomo accanto a me perché l'uomo accanto a me è stato inviato da Dio nella mia vita.
L'uomo non vive in una realtà concreta come sostiene, poiché ogni essere umano costruisce la propria realtà.
La misura della ricerca dell'idea per dare la parola significa il fatto di ricercare la guida persa.
Non possiamo mai dire che abbiamo conosciuto davvero qualcosa se non siamo riusciti a capire che la comprensione è la conseguenza logica della conoscenza.
La gentilezza come vettore dell'intelligenza e dell'amore è la più grande virtù, perché la gentilezza ci guida verso il coraggio di essere differenti.
L'oblio potrebbe spesso essere l'appannaggio dell'ignoranza, ma a volte può essere una medicina salvifica per la mente stanca.
L'uomo non è quello che sarebbe stato, se non avesse ricevuto da Dio il regalo della perenne ricerca.
Dare qualcosa come regalo a qualcuno che non chiede niente significa la scienza di avere cura della propria anima.
Non tutto quello che esiste è necessario, ma l'uomo vuole assaggiare tutto perché non può ancora rinunciare al frutto proibito.
Crediamo spesso che siamo abbandonati in questo mondo e in questa realtà perché noi stessi abbiamo abbandonato il Signore.
I verbi "essere" e "avere" non esprimerebbero in modo chiarissimo il senso della vita e della natura umana, se non fossero basati sui verbi "pensare" e "sapere".
Se l'uomo è per Nietzsche solo un prodotto della malattia, per me è un'invenzione audace dell'universo.
Tudor Petcu
Tristeţe abisală
Întind o mână şi-ţi cuprind bărbia
Vreau să-ţi citesc tristeţea din priviri
E un abis latent în spatele pupilei
Ce se afundă într-un nor de şovăieli,
Nu ştii nici tu ce cauţi în adâncuri
Nu ştii ce ruguri să aprinzi în trupul tău
Te cerţi că ţi-ai pierdut cândva iertarea
Şi ai uitat să te închini la Dumnezeu,
Îţi prind în palme chipul răvăşit de neguri
Privesc acelaşi freamăt ca şi ieri
Ţi-e frică să-ţi cobori în piept bărbia
Ţi-e frică să priveşti adânc în ochii mei,
Te pierzi în căutări şi în răspunsuri
Le pipăi rând pe rând cu gândul tău
Te îndoieşti de tot ce-i scris în Carte
Deşi ai vrea să fie sincer, adevăr,
Mă-ntrebi apoi pe mine cu mirare
ce am găsit ? ce urme ? unde stă?
iubirea LUI dacă-i aşa de mare
de ce există moartea pe Pământ ?
Ţi-aş spune, simplu, să priveşti în tine,
să te găseşti pe tine primul, şi, de vrei
poţi să-ţi alegi dacă să mergi în moarte
sau viaţa s-o petreci în Dumnezeu.
(Liliana Petcu)
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Tristezza abissale
Tendo una mano e reggo il tuo mento
Voglio leggere la tristezza nel tuo sguardo
C’è un abisso nascosto dietro la pupilla
Che si immerge in una nuvola di esitazione
Non sai neppure tu cosa cerchi nel profondo
Non sai quali roveti sono ardenti nel tuo corpo
Tu piangi spesso che hai perso il perdono
E ti sei dimenticato di adorare Dio.
Prendo tra le mani il tuo viso devastato delle nebbie
Guardo lo stesso fremito di ieri
Hai paura di abbassare il tuo mento sul petto
Hai paura di guardare nel profondo dei miei occhi
Tu stesso ti perdi in ricerche e in risposte
Le accarezzi una per una con i tuoi pensieri
Non credi a niente di quel che è scritto nel Libro
Anche se vuoi che il Libro sia vero e sincero
Mi chiedi poi con stupore
Cosa ho trovato? Quali passi? Dove sta?
Se il Suo Amore è davvero così grande
Perché c’è la morte sulla terra?
Ti direi semplicemente di guardar dentro di te,
Di ritrovare te stesso innanzitutto e, se vuoi,
Puoi scegliere di andare sul cammino della morte
O vivere la ricchezza di una vita in Dio.
(Liliana Petcu)
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