La Crimea, annessa all'Ucraina dal contadino ucraino ateo e ubriacone, Khrushchev, nel 1954, ha scelto la libertà con un referendum. Il sud e l'est, conosciuti storicamente come 'Nuova Russia' e arbitrariamente annessi all'Ucraina da parte di altri atei sovietici 30 anni prima della Crimea, anch'essi scelgono la libertà contro la giunta omicida di Kiev. Odessa, con le sue vittime dei terroristi di Kiev, vuole la libertà; così anche Donetsk e la regione circostante. Chi sarà il prossimo? Potrebbe essere la Transnistria, che tempo fa ha dichiarato l'indipendenza dalla Moldova? Potrebbe essere la 'Transcarpazia' – la Rus' Carpatica – che ha già dichiarato l'indipendenza dal regime di Kiev? Potrebbe essere il centro stesso con Kiev, precedentemente noto come Piccola Russia? O sarà la libertà degli ortodossi della Volinia e la grande Lavra di Pochaev attraverso le preghiere di san Giobbe?
Ciò che rimarrà è la provincia più occidentale della Galizia cattolica romana e scismatica, l'unica vera Ucraina, o terra di confine, con i suoi numerosi dialetti regionali, per metà polacchi, un po' slovacchi e un po' tedeschi. Forse dovrebbe tornare alla Polonia, come una reliquia indesiderata (e pure un'invenzione) degli Asburgo. Forse gli Stati Uniti potranno sovvenzionarla (l'Unione Europea ha rifiutato di farlo). Sembra curioso che l'Occidente abbia voluto mantenere un costrutto artificiale sovietico, chiamato 'Ucraina', con i suoi confini artificiali, non registrati a livello internazionale da nessuna parte. Si può presumere soltanto che l'Occidente era completamente ignorante della storia, oppure che abbia effettivamente iniziato a credere nei propri miti. Tuttavia, ciò che è ancora più curioso è che l'Occidente abbia sostenuto perdenti come gli incompetenti assassini, selezionati con cura dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e approvati dall'Unione Europea, che hanno preso il potere illegittimamente e con la violenza a Kiev.
Il regime fantoccio non rappresentativo insediato dagli USA, che avrebbe dovuto consegnare l'Ucraina su un piatto per l'Unione Europea e la NATO, sta crollando, i suoi soldati e poliziotti sono in rivolta, e il sangue cola dalle sue mani. L'eurofascismo non ha vinto, non perché la Federazione Russa abbia invaso il paese per liberarlo, ma perché i popoli dell'Ucraina sono insorti a protestare contro i separatisti della Galizia e i loro mercenari. I colonialisti di Berlino e Washington, pronti a devastare l'Ucraina, distruggere la sua industria, scaricarvi i loro beni di consumo e i loro rifiuti nucleari, hanno creduto di aver vinto tutto. In realtà hanno perso tutto, screditandosi ancora una volta agli occhi del mondo libero.
La popolarità del presidente Putin è salita a un inaudito 82%. Anche gli Stati Uniti ora convengono che l'Unione Europea ha il sangue di Kiev sulle sue mani. L'Unione Europea è più screditata che mai, come vedremo presto alle elezioni europee. Cina e India sono state spinte sempre più vicino alla Federazione russa. L'Unione economica eurasiatica, che l'Unione Europea riteneva sabotata per sempre, è in procinto di essere lanciata e potrebbe espandersi rapidamente, assorbendo ex fantocci degli Stati Uniti come la Georgia e l'Azerbaigian sulla strada. Il mondo ha visto l'isolamento dell'Occidente in Siria, quando questo ha accusato il governo di usare gas venefici, quando sono stati in realtà i terroristi sostenuti dall'Occidente a utilizzare il gas velenoso. Ora la grossolanità del mondo occidentale si è vista anche in Ucraina.
In Ucraina non saranno più armati i nemici del popolo, come ha fatto il regime di Saakashvili in Georgia nel 2008, massacrando 2.000 innocenti. Non esisteranno più fantocci scismatici sostenuti dai politici come 'il patriarca di Kiev' e le proprietà della Chiesa saranno finalmente restituite alla Chiesa; l'uniatismo galiziano a sostegno politico non sarà più libero di diffondersi in Crimea, Nuova Russia e Piccola Russia. I piani gestiti dalla CIA per la presa di consegna dell'Ucraina da parte del Patriarcato di Costantinopoli sono falliti. Proprio come nel 1945, così nel 2014, l'eurofascismo è stato sconfitto di nuovo.
Dove avrà termine il processo di liberazione? Il Caucaso? Gli 'stan' dell'Asia centrale? La Mongolia? La Moldova? I Paesi Baltici? Serbia e Montenegro? (Dopo tutto la Galizia è stata per l'Ucraina ciò che la Croazia è stata per la Serbia, la seconda guerra mondiale lo ha dimostrato.) Ungheria? Bulgaria? Cipro? Romania? Grecia? Anche Perù e Venezuela hanno espresso interesse, indicando che la nuova Unione economica eurasiatica può essere non solo geografica, ma pure ideologica. Quello a cui potremmo finalmente assistere è la restaurazione dell'Impero russo, dopo il tradimento e l'ingiustizia storica che durano ormai da 100 anni. È la libertà sulla strada? Dobbiamo pregare lo tsar martire chiedendo il suo aiuto.
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