La Sacra Comunità del santo Monte Athos ha dichiarato la sua posizione contraria alla pratica, estesa su vasta scala negli ultimi anni, di creare copie esatte delle molte icone miracolose che sono custodite nella repubblica monastica semi-autonoma, copie che sono poi "intronizzate" in varie diocesi e parrocchie, stando a quanto riferisce il sito ortodosso bulgaro dveri.bg.
Il 15 febbraio, l'amministrazione della Montagna Santa ha inviato una lettera a tutti i monasteri e gli eremi, che chiede di "mostrare moderazione ed evitare tali attività", secondo una decisione della Comunità presa l'anno scorso. Il problema sarà presto ripreso da una doppia Sinassi del Monte Athos per una decisione finale.
La ragione della decisione è la critica sempre più acuta della pratica, che è diventata una specie di moda negli ultimi anni. I media greci suggeriscono che il principale sostenitore della pratica sia l'archimandrita Efrem, igumeno del monastero di Vatopedi, che spesso accompagna le copie in diverse città del paese.
I critici ritengono che la motivazione per fare tali copie non sia spirituale, ma finanziaria. L'arrivo delle icone è spesso accompagnato da un annuncio ai fedeli che una "copia fedele di un'icona miracolosa" sta arrivando, e le icone sono accolte quasi con onori di stato e con feste rumorose, dicono. Ci sono stati circa 30 tali "intronizzazioni" negli ultimi cinque anni, con ingenti somme pagate da ricchi uomini d'affari.
Ciò porta alla profanazione della venerazione dell'icona, ritengono i critici, e fa sorgere accuse di avidità e di sfruttamento dei sentimenti religiosi dei fedeli.
Due igumeni athoniti si sono recentemente scambiati dure lettere aperte sulla questione - a testimonianza che la questione è dolorosa per la Montagna Santa. L'ardente e esplicito archimandrita Gregorio, igumeno del monastero di Dochariou, ha condannato pubblicamente la pratica dell'igumeno Efrem di Vatopedi di viaggiare per il paese con copie di icone miracolose athonite. L'igumeno Efrem ha risposto che le icone erano state richieste secondo le norme canoniche e che tutto è avvenuto con il consenso dei vescovi locali. Inoltre, egli stesso non riceve alcun beneficio personale da tali viaggi.
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