La Chiesa ortodossa russa non ha avuto alcuna parte e non è stata consultata sulla decisione della Corte Suprema russa di riconoscere il Centro amministrativo dei Testimoni di Geova in Russia come organizzazione estremista e di vietare la sua attività all'interno della Federazione Russa, ha dichiarato il metropolita Ilarion (Alfeev) in un'intervista televisiva, riportata dalla TASS.
"Vorrei sottolineare che la Chiesa non ha avuto alcuna parte in questo, e che non si sono consultati con noi. La Chiesa non chiede che gli eretici, i settari e i dissidenti siano sottoposti a un processo penale", ha detto il metropolita.
Tuttavia, egli ha anche espresso la sua opinione che il bando ai Testimoni di Geova sia un passo positivo nella lotta contro la diffusione delle idee settarie che non hanno nulla in comune con la religione cristiana.
"Non dubito che i membri delle sette rimarranno e continueranno la loro attività, ma almeno il fatto che cesseranno apertamente di equipararsi con le confessioni cristiane è un cambiamento per il meglio", ha spiegato sua Eminenza, aggiungendo che le attività del gruppo violano la legge civile oltre a pervertire gli insegnamenti di Cristo. Ha sottolineato che non credono in Gesù come Dio e Salvatore, né riconoscono il dogma della santa Trinità, come riferisce Interfax-Religion.
"È una setta, e per di più una setta totalitaria e nociva. Lo so bene, perché ho avuto più possibilità di parlare con gli ex membri della setta", ha dichiarato il metropolita Ilarion, aggiungendo che la loro attività si basa sulla "manipolazione della coscienza, e distruggono la psiche delle persone e delle famiglie".
In precedenza la Corte suprema russa aveva riconosciuto come legittima la decisione di liquidare gli uffici locali dei testimoni di Geova. I rami locali sono stati ripetutamente richiamati alla responsabilità amministrativa per la distribuzione di materiali estremisti in varie città.
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