
Domenica 15 giugno, alle ore 13, sarà proiettato nella nostra chiesa il film sul Monte Athos "Dove sei, Adamo?". Sarà con noi il produttore del film, il protodiacono Aleksandr Plyska, che si fermerà dopo la proiezione a rispondere alle domande che vorremo porgli.
L'ingresso è libero; sono gradite le donazioni per la promozione del film.
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Le riprese del film "Dove sei, Adamo?" sono state effettuate sul santo Monte Athos, presso il Monastero di Dochiariu, durante la vita e con la benedizione del defunto igumeno, l'archimandrita Grigorios Zoumis.
Il film si rivela una delicata osservazione della vita quotidiana dei monaci, del loro mondo interiore e della straordinaria vita in un luogo unico, dove il tempo non ha l'ora come unità di misura. Vediamo persone immerse nella preghiera, nel lavoro, nelle prove, nelle innumerevoli difficoltà e sofferenze. Le immagini di abnegazione e altruismo monastico non lasciano nessuno indifferente e, quindi, lo spettatore segue il proprio percorso alla ricerca di risposte a profonde domande personali, come, ad esempio, "dov'è il mio cuore?", "dove sono io?", alla base delle quali si trova la domanda fondamentale, rivolta a tutta l'umanità: "Dove sei, Adamo?".
In una certa misura, il film si presenta come un sublime inno alla Fede, all'Ortodossia e al monachesimo, glorificando la santità, uno stato che può essere raggiunto in ultima analisi da coloro che si impegnano nella sua ricerca.
QUAL È L'UNICITÀ DI QUESTO FILM?
Si tratta di un documento storico, non contiene giochi di ruolo e sceneggiature scritte in anticipo, battute e situazioni pensate in anticipo, non è presente una "voce dietro lo schermo". La sceneggiatura è stata strutturata in modo naturale, come un mosaico composto dalle vite dei protagonisti del film.
Non c'è né esaltazione né propaganda nel film. Il film offre a ogni spettatore libertà di percezione, indipendentemente dalla sua appartenenza religiosa, confessionale, etica o politica. Gli autori non insistono nell'imporre alcuna idea o opinione; qui la vita dei monaci e la vita del monastero vengono presentate in tutta la loro profondità e splendore, mentre lo spettatore vive solo la propria esperienza. Immergendosi nell'atmosfera del film, avvolti da un'empatia sincera e compassionevole, gli spettatori diventano involontariamente non solo testimoni, ma anche partecipi degli eventi, compiendo così un lavoro laborioso di grande beneficio nel profondo del proprio cuore.
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