Sull'onda della legge anti-ecclesiale approvata in Ucraina il 20 agosto, e delle difficoltà della sua applicazione pratica, una delle prime vittime del nuovo corso totalitario è una imprevedibile comunità di lingua romena in Bucovina. Mentre vi presentiamo la cronaca di questo triste evento, ricordiamo come nessuno può essere al sicuro dalle conseguenze delle persecuzioni: in particolare, chi si tira indietro dicendo "non mi curo dei problemi tra russi e ucraini, perché sono romeno" (o greco, o italiano, o quel che si voglia), potrebbe essere il primo a pagare il prezzo del conflitto.
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