La Federazione Internazionale di Judo ha squalificato per cinque mesi da tutti i tornei, campi e preparativi il 28enne atleta serbo Nemanja Majdov (nella foto), perché si è fatto il segno della croce prima di entrare sul tatami durante i Giochi Olimpici di Parigi.
Nella foto dell'e-mail inviata alla Federazione Judo serba in relazione a questa punizione si afferma:
"Caro signor Majdov, durante la quinta giornata dei Giochi Olimpici di Parigi, il 31 luglio 2024, lei ha mostrato un chiaro segno religioso quando è entrato nell'arena per la partita con il signor Theodoros Tselidis (Grecia) negli ottavi di finale della categoria fino a 90 kg".
L'intero contenuto dell'e-mail ufficiale non è stato mostrato, quindi non è chiaro se ci fosse qualche altro motivo per questa sospensione.
Le regole della Federazione Internazionale di Judo, in uno degli articoli intitolato "Rispetto per gli altri", affermano: "Nessun oggetto o gesto religioso potrà essere mostrato prima, durante o alla fine del combattimento". Tuttavia, è comune nei Giochi Olimpici vedere atleti che si fanno il segno della croce. Sembra che la Federazione Internazionale di Judo sia l'unica organizzazione mondiale attualmente pronta ad implementare questo punto del regolamento ai Giochi Olimpici.
Nemanja Majdov, ex campione mondiale ed europeo (7 medaglie europee e 3 mondiali), ha rifiutato di scusarsi per le sue azioni, sottolineando di essere un cristiano e di non voler rinunciare alle sue convinzioni in nessuna circostanza. Ha anche espresso rammarico per il fatto che uno sport così bello come il judo sia caduto in tali situazioni.
L'atleta ha concluso che lui e la sua famiglia, che ha sacrificato tutto per la sua carriera, si riposeranno fino alla fine del periodo di squalifica, e poi ritorneranno con l'aiuto del nostro Signore Gesù Cristo a un nuovo inizio e a nuove vittorie.
L'episodio di Majdov è ancor più eclatante nel contesto di Olimpiadi alla cui cerimonia di apertura è stata apertamente derisa la fede cristiana. Alle Olimpiadi di Parigi, qualsiasi possibile deviazione è stata benvenuta, ma un gesto che è normale per qualsiasi persona religiosa ha causato, da parte della dirigenza della Federazione Internazionale di Judo, una reazione che la dice lunga sui nuovi "valori europei".
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