Gli inizi di febbraio hanno visto due momenti di solennità a Mosca e a Kiev: al decennale dell’intronizzazione del patriarca Kirill a Mosca erano presenti i rappresentanti di quasi tutte le Chiese ortodosse locali (potremmo dire, “tutti tranne Costantinopoli” e quelle Chiese come Grecia, Cipro e Albania che non hanno neppure il diritto di mandare rappresentanti all’estero senza il benestare del Fanar). All’intronizzazione del “metropolita” Epifanij a Kiev erano presenti solo rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli (potremmo dire, “Costantinopoli tranne tutti”), ma non mancava il capo degli uniati.
Possiamo osservare qualche immagine delle due rispettive celebrazioni, l'intronizzazione a Kiev del "metropolita" Epifanij e la celebrazione, avvenuta due giorni prima a Mosca, del decennale dell'intronizzazione del patriarca Kirill. A un occhio non addestrato, sembra che la differenza fondamentale sia solo quantitativa, nel numero di vescovi e partecipanti, e si potrebbe essere tentati di concludere che, essendo Kiev più piccola di Mosca, tutto sia in proporzione... ebbene, no. Diamo un’occhiata alla piazza davanti alla cattedrale di Santa Sofia durante l’intronizzazione:

Riconoscete quella piazza che, nel giorno del “concilio d’unificazione”, era piena così?

Chissà dove saranno finiti i “fedeli” che volevano la “loro” Chiesa autocefala a metà dicembre... E non si può nemmeno dire che i problemi fossero di ordine climatico (il 15 dicembre non faceva tanto più caldo del 3 febbraio) oppure lavorativo (l’intronizzazione era il 3 febbraio, di domenica).
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