Oggi vi presentiamo uno scenario ancora nuovo nello stesso mondo ortodosso occidentale: il caso dei profughi dalla Federazione Russa, che per vari motivi (tra cui il rifiuto della guerra) si ritrovano nei paesi più impensati, su traiettorie di immigrazione in precedenza sfruttate dagli immigrati ucraini. A differenza di questi ultimi, tuttavia, nessuno si adopera per aiutarli, e spesso le chiese ortodosse russe sono l'unico, debole confine tra le loro speranze e le loro delusioni. Vi offriamo in traduzione italiana una nuova intervista di Dmitrij Zlodorev all'archimandrita Nektary (Haji-Petropoulos, che abbiamo già menzionato più volte nei nostri giri per il mondo ortodosso), rettore del monastero della ROCOR a Città del Messico.
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