
A uno dei vescovi della Chiesa ortodossa di Moldova, l'arcivescovo Marchel (Mihăescu, nella foto) di Bălți e Fălești, è stato impedito di arrivare a Gerusalemme in tempo per partecipare alla cerimonia del Fuoco Santo. Giovedì 17 aprile, prima di salire sull'aereo che lo avrebbe portato in Terra Santa, è stato trattenuto dell'aeroporto di Chișinău per una "ispezione di polizia" e bloccato senza passaporto fino a dopo il decollo del suo volo. Non è stata offerta nessuna ragione per il suo fermo, mentre è stato notato che alla delegazione della "metropolia di Bessarabia", la struttura scismatica moldava dipendente dal patriarcato romeno, è stato concesso di partire con lo stesso volo senza alcun problema. Anche a un secondo tentativo dell'arcivescovo di lasciare il suo paese è stato opposto un rifiuto, nonostante non vi sia alcuna restrizione legale a prevenire la sua partenza. Il patriarca Theophilos di Gerusalemme si dichiara preoccupato per questa misura discriminatoria, così come il metropolita Luka di Zaporozh'e e Melitopol, dell'altrettanto perseguitata Chiesa ortodossa ucraina, e come dovrebbe fare qualsiasi persona preoccupata per le discriminazioni religiose.
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