Sulla pagina Facebook di Sergij Shumilo, direttore dell’Istituto internazionale del retaggio athonita in Ucraina, si possono trovare alcune informazioni sulla discussione riguardo alla situazione ucraina che ha avuto luogo il 28 gennaio presso la Sacra Comunità del Monte Athos.
Alla riunione della Sacra Comunità (nella foto), la richiesta del patriarca Bartolomeo di inviare una delegazione di osservatori all'intronizzazione del primate della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stata sostenuta solo da 5 dei 20 anti-prosopoi (rappresentanti) dei monasteri athoniti, i rappresentanti dei monasteri greci Xenofontos, Kutlumussiu, Iviron, Pantokratoros e Stavronikita [*]. Il rappresentante del monastero Xenofontos, che all'inizio ha sostenuto la proposta presentata, dopo la discussione alla Comunità ha preso la posizione della maggior parte dei monasteri. Un'informazione nei media, che parlava di 7 monasteri a favore dell’invio della delegazione, non ha trovato conferma. Alla riunione mancavano i rappresentanti della Grande Lavra, di Simonos Petra e di Dochariu.
I rappresentanti di Filotheu e Karakalu hanno dichiarato che i loro monasteri chiuderanno le porte in caso di visita all'Athos del "metropolita" Epifanij (Dumenko). Assieme a loro, il monastero bulgaro Zografu e il monastero serbo Hilandari esprimono sostegno al metropolita Onufrij come unico primate canonico in Ucraina. I monasteri che non sostengono l'iniziativa del patriarca di Costantinopoli spiegano che il tomos d'autocefalia non è stato dato all'interezza della Chiesa ucraina, e si preoccupano del fatto che il tomos è stato fornito a un "ramo scismatico". Si è deciso di approfondire la preghiera per l'Ucraina e di attendere che i patriarchi e i primati delle Chiese ortodosse locali decidano su questo tema, conservando nel frattempo l'unità spirituale con il Patriarcato ecumenico.
[*] I più informati riconosceranno in questa lista i nomi dei cosiddetti monasteri 'patriarcali', ovvero quei monasteri athoniti in cui il patriarca Bartolomeo ha avuto una forte influenza nell'elezione e nella promozione degli igumeni.
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