I recenti licenziamenti di due influenti portavoce del patriarcato di Mosca, il giornalista Sergej Chapnin e l’arciprete Vsevolod Chaplin (nella foto) sono stati accompagnati da una serie di illazioni, polemiche e dietrologie tanto intense da far venire il capogiro. Notiamo che chi più pontifica, tanto meno conosce i protagonisti della vicenda. Chi scrive ha avuto contatti epistolari con Sergej Chapnin e ha potuto fare alcune conversazioni con padre Vsevolod (uno dei primi visitatori della nostra attuale chiesa a Torino), ma non si sognerebbe mai di millantare una conoscenza delle stanze dei bottoni del patriarcato, tale da poter “spiegare” i motivi degli allontanamenti. Come sempre, apprezziamo il buon senso di padre Andrew Phillips, che ha una conoscenza delle dramatis personae (incluso il patriarca) ben superiore alla nostra, e che suggerisce di vedere questi allontanamenti non tanto come epocali contese personali, quanto come lo specchio del cambiamento di mentalità di questa generazione, che non è più quella in cui i primi esponenti di una Chiesa ormai libera si sono fatti strada (con un margine molto largo di manovra) a ricostruire le strutture di un patriarcato stremato da oppressioni e persecuzioni. Offriamo le considerazioni di padre Andrew in traduzione italiana nella sezione “Figure dell’Ortodossia contemporanea” dei documenti.
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