
foto: lavra.ua
Le autorità ucraine hanno bloccato la raccolta fondi sia elettronica che personale per aiutare a pagare la cauzione per l'abate della Lavra delle Grotte di Kiev.
La cauzione, fissata a 33 milioni di grivnie (oltre 800.000 euro) era francamente un insulto al buon senso, specialmente se paragonata alle cauzioni di molte volte inferiori fissate per gli imputati di assassinio o di corruzione. Eppure, i fedeli ortodossi ucraini hanno iniziato comunque una raccolta di fondi per pagare la cauzione del metropolita Pavel.
Tuttavia, il 17 luglio lo stato ucraino ha disattivato i conti online della raccolta fondi, e inviato "persuasori" a far smettere la raccolta nelle chiese.
Non ci resta che concludere con le parole dell'attivista per i diritti umani Viktorija Kokhanovska (anche lei perseguitata dallo stato): "Ecco la democrazia in tutto il suo splendore".
|