Martedì 12 novembre il blog Cristiano Ortodosso Italiano ha postato la versione romena del recente articolo di Valentin Hutanu sul sito di Bună ziua Iaşi, riguardo al rischio di alienazione del patrimonio storico-religioso della metropolia locale, a cominciare dalla teca con le reliquie incorrotte di santa Parascheva.
Il blog affida la versione italiana al traduttore automatico: forse per ora riusciamo a tradurre l'articolo un po' meglio noi di quanto possa fare il signor Google, e offriamo questo nostro contributo.
Rivelazioni allarmanti! Come Iaşi rischia di perdere la teca con le reliquie di santa Parascheva

La teca della venerabile santa Parascheva
• Per quanto si parli di un simbolo dell'Ortodossia, antico di oltre mezzo millennio, la teca di santa Parascheva nella metropolia di Moldova e Bucovina non figura sulla lista dei beni culturali mobili, classificati dall'Istituto Nazionale del Patrimonio (INP) • Altri oggetti di culto, di enorme valore, delle chiese e monasteri di Iaşi non sono stati valutati e classificati da parte di specialisti.
In caso di furto, santa Parascheva rischia di non poter più essere recuperata
Gli specialisti avvertono che, in caso di furto o di sostituzione degli oggetti originali, questi potranno non essere più recuperati. Il noto professor Gheorghe Macarie, specialista in storia dell'arte all'Università Alexandru Ioan Cuza (UAIC), spiega cosa succederebbe se in futuro non sarà regolamentata questa situazione.
"Purtroppo, sia dopo il 1950 sia dopo il 1989, i rappresentanti della Chiesa ortodossa romena, così come quelli della metropolia di Moldova e Bucovina, non si sono convinti a introdurre la teca di santa Parascheva sulla lista dei beni culturali mobili classificati. La stessa cosa accade con altri oggetti di culto storici di valore, antichi di secoli, delle chiese e monasteri del distretto di Iaşi! La storia della presente teca, trasferita dopo il 1880 dalla chiesa dei santi Tre Ierarchi alla cattedrale metropolitana, è di estremo interesse. Dopo l'incendio alla chiesa dei Tre Ierarchi, l'argento rimasto dalla vecchia teca è stato lavorato, grazie alla donazione personale di un uomo, da un artigiano di Fălticeni. Inoltre, un'iscrizione in lingua greca, che si trova presso il capo della santa, rappresenta un altro grande valore storico. Pensate che qui non si parla affatto del valore in sé di questa teca o delle sante reliquie, che non può essere quantificato, ma del simbolo e di ciò che rappresenta questo bene del patrimonio e di che cosa significherebbe la sua perdita", ha dichiarato il professor Gheorghe Macarie.
"Bisognerebbe fare una valutazione da parte di persone abilitate e professionali, un inventario chiaro degli oggetti e una responsabilizzazione delle persone della direzione della metropolia, proprio perché non vi sia una perdita completa in caso di furto o di sostituzione degli oggetti originali. Vi dico, dalla mia esperienza personale, che molti oggetti di valore, sia che si parli di quadri, di icone o di altri oggetti storici, a causa del fatto che non esisteva una loro valutazione chiara, sono stati sostituiti con dei falsi oppure sottratti da diverse persone. Non credo che desidereremmo che la stessa cosa accada anche con santa Parascheva", ha concluso il professor Macarie. Sollecitati a dare un responso ufficiale su questo tema, i funzionari della metropolia sono introvabili. "Ah, credevo che fosse un problema legato alle parrocchie... Su questo tema non vi posso rispondere, perché oggi (ieri - ndr) è festa, e il signor Constantin Sturzu (portavoce della metropolia di Moldova e Bucovina - ndr) è assente", ha precisato un rappresentante della metropolia.
Storia delle reliquie nell'ultimo mezzo millennio
La venerabile Parascheva è una santa rappresentativa nella Chiesa ortodossa romena e in altre chiese di rito orientale, ma anche santa patrona o protettrice della Moldova. Il giorno della sua memoria è il 14 ottobre. Nell'anno 1641, le sue reliquie sono state portate a Iaşi dal principe Vasile Lupu e poste nella chiesa dei santi Tre Ierarchi, da lui fondata. Il trasporto delle reliquie nella capitale della Moldova è stato un gesto di riconoscenza da parte del patriarca Partenio I e dei membri del Sinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli per il fatto che il principe Lupu aveva pagato tutti i debiti del Patriarcato ecumenico. Nell'anno 1889 le reliquie sono state trasferite nella cattedrale metropolitana.
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