È difficile trovare tra i credenti ortodossi russi qualcuno che non abbia mai sentito parlare del caso della cosiddetta “pietrificazione di Zoja” (Зоино стояние) avvenuta a Samara (rinominata nei tempi sovietici Kujbyshev) nel 1956... per lo meno, è altrettanto difficile quanto trovare qualcuno al di fuori dei credenti ortodossi russi che ne abbia sentito parlare.
La storia di una ragazza che si mise a ballare con un’icona di san Nicola a una festa di Capodanno, e che come conseguenza del suo gesto insolente rimase pietrificata per tre mesi, è un racconto di delitto e castigo che i credenti interpretano come un segno dal cielo e i non credenti come leggenda metropolitana. Purtroppo non ci sono fonti documentali su questo evento, e ogni suo resoconto è necessariamente un tentativo di ricostruzione storica, che si presta a molte obiezioni. Riportiamo nella sezione “Testimoni dell’Ortodossia” l’originale russo e la traduzione italiana della storia di Zoja secondo la versione riportata da Pravoslavie.ru (versione comunque contraddetta in alcuni dettagli da altre fonti).
Quale che possa essere la veridicità di questa vicenda, ampiamente circolata nel samizdat’ del periodo sovietico, e volentieri inclusa nelle storie di miracoli della Russia del XX secolo, la popolarità del racconto lo ha trasformato recentemente in un film, Chudo (“il miracolo”) diretto nel 2009 da Aleksandr Proshkin. Presentiamo assieme al testo della storia anche il video YouTube del film, che tenta una ricostruzione minuziosa degli eventi e prova a dare una spiegazione plausibile all’assenza di fonti dirette.
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