Una particolare attenzione dovrebbe essere prestata all'eredità dei nuovi martiri
Mosca. 6 dicembre 2013. INTERFAX - La Chiesa russa dovrebbe prestare maggiore attenzione alla propria tradizione teologica, afferma il capo del Dipartimento sinodale per per le relazioni tra la Chiesa e la società, arciprete Vsevolod Chaplin.
"Se perfino musulmani e protestanti si chiedono che cosa fare in caso di conflitto tra le tradizioni russe e quelle straniere, e spesso scelgono l'idea russa, noi, che un tempo abbiamo ricevuto la fede dal di fuori, ma che ora abbiamo più di mille anni di tradizione di pensiero ortodosso , di apprendimento e di pietà, dovremmo darci la pena di prestare la massima attenzione alla tradizione a noi consegnata" - dice padre Vsevolod in un articolo pubblicato sul quotidiano "Русь державная" (Rus' Sovrana).
Padre Vsevolod è convinto che è tempo di superare la "cattività parigina" della teologia russa, dare uno sguardo al valore dello spazio intellettuale e culturale russo, ucraino, bielorusso ortodosso, libero dalle tendenze che sono state avviate dai teologi della diaspora del XX secolo, e alla tradizione che è sorta nei paesi ortodossi durante la loro vita libera, "quando non c'erano né l'adattamento all'ambiente occidentale dominante, né i regimi totalitari atei".
"Questa tradizione è piuttosto ampia. Basta guardare la teologia sociale della Grecia, la filosofia religiosa russa di fine ottocento e inizio novecento, molti autori spirituali serbi della prima metà del XX secolo. In primo luogo, si dovrebbero osservare alcune delle idee e delle esperienze peculiari russe, i nostri vescovi, le nostre scuole teologiche, i nostri famosi pastori a cavallo degli ultimi due secoli" - dice l'articolo.
A suo avviso, una particolare attenzione deve essere prestata all'eredità dei nuovi martiri.
"Noi, cristiani ortodossi della Rus' dell'inizio del XXI secolo, dobbiamo sistematizzare e diffondere il più ampiamente possibile l'eredità delle nostre proprie tradizioni, in particolare l'eredità dei martiri, che fornisce risposte a molte domande poste alla teologia e alla nostra stessa società", ha detto il sacerdote.
Riconoscendo che i pensatori cristiani della diaspora hanno fatto molto per preservare la fede "in mezzo al loro gregge", ha aggiunto che "per definizione, la diaspora è un fenomeno abbastanza marginale nel contesto della vita dei popoli ortodossi liberi".
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