
Il secondo accordo appena firmato a Minsk per la risoluzione della crisi ucraina è stato presentato a grandi titoli (probabilmente perché i media affamati di successi occidentali non avevano niente di meglio da offrire), ma come era da aspettarsi, poco di questo accordo è stato commentato in modo chiaro e intelligente. Lasciamo la parola a Saker, che ci spiega perché il contenuto dell’accordo è quasi tutto (a parte una singola clausola di carattere esclusivamente militare) un insieme di sciocchezze, e perché questo documento che non risolve nulla ha effettivamente contribuito a dare a tutte le controparti qualcosa che desideravano, ma che va letto tra le righe. Come sempre, l’analisi di Saker è nella nostra sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
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