Sta iniziando, lentamente, anche in Occidente, un’apertura di cateratte dell’informazione che testimonia quanto sia stata massiccia la disinformazione sull’Ucraina nell’ultimo anno. Laddove non bastano le immagini della catastrofe umanitaria del Donbass, qualche occhio (soprattutto di quelli che si ricordano di abitare in una repubblica nata da una resistenza) si può aprire vedendo da parte dell’Ucraina “democratica” repressioni, squadre della morte e simili amenità... purtroppo gli americani, che sono stati alle spalle dello sforzo globale di disinformazione, sembrano non avere imparato la lezione del loro presidente Lincoln: “Si può ingannare alcuni per tutto il tempo, e tutti per qualche tempo, ma non si può ingannare tutti per tutto il tempo”.
Dato lo sforzo di appiattimento mediatico, tuttavia, resta ancora uno sforzo enorme di contro-informazione da fornire: presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” due video, con trascrizioni e commenti.
Nel primo si vedono i leader della Repubblica Popolare di Donetsk rispondere in una conferenza stampa a vari tipi di domande, dei quali presentiamo la trascrizione in italiano. Possiamo giudicarli dalle loro stesse parole, dal contegno, dalla disponibilità a parlare di tutto, anche di crisi e beghe interne, eccettuando solo i dettagli operativi legati al segreto militare. Ci fa piacere vedere che i giornalisti alla conferenza stampa sono veri giornalisti (specie rara in Italia), che non hanno problemi a fare domande scomode e tenere gli intervistati sulle spine. Ci fa ancor più piacere vedere che questi leader, che pur vivono sotto assedio, non hanno bisogno di ricorrere ad alcuna retorica politico-ideologica per giustificare il loro rifiuto del programma di “ucrainizzazione” del Donbass. Non guasta, al termine della conferenza stampa, un cenno all’icona venerata dai russi durante l’invasione napoleonica, e giunta ora nel Donbass: un chiaro esempio e ricordo del motivo per cui si battono i cosiddetti “ribelli” e/o “terroristi” di cui si è diffusa finora solo un’immagine negativa.
Il secondo video, commentato da Saker, ci presenta miliziani provenienti dal Caucaso (...osseti o ceceni? Scopritelo voi stessi nei commenti!) che servono in uno dei battaglioni di difesa del Donbass, e un semplice ma toccante gesto di incoraggiamento e di benedizione (potenzialmente fatto a musulmani) da parte della popolazione ortodossa locale.
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