Nel nostro primo servizio sulla crescita dell’Ortodossia in Guatemala, abbiamo sottolineato lo straordinario sviluppo che ha portato spontaneamente alla Chiesa ortodossa un gruppo non canonico di origini cattolico-carismatiche, con il quale si era parlato nel 2010 dell’ingresso nell’Ortodossia di oltre mezzo milione di persone (una cifra spropositata, pari a quasi il 4% della popolazione del paese, e da allora ulteriormente gonfiata fino a parlare di 800.000 persone). Oggi, le stesse fonti ufficiali ridimensionano la cifra a circa 40.000 persone, suddivise in circa 100 luoghi di culto che servono circa 300 comunità rurali: ancora un numero notevole, beninteso, ma ben lontano dalle cifre inizialmente annunciate.
Il sito mayanorthodoxy.com aiuta a comprendere la situazione fornendo dati obiettivi, tra cui la scarsità di preti: dopo la morte dell’energico fondatore del gruppo, padre Andres Girón de Leon, nel 2014, il numero dei preti è ridotto a sei, e benché possano contare sull’indispensabile aiuto di alcune centinaia di catechisti nei villaggi, la loro stessa capacità di ammettere persone nella Chiesa non avrebbe permesso loro di raggiungere cifre così alte.
La seguente mappa offre un’idea della dislocazione delle comunità ortodosse, concentrate nella zona sud-occidentale del Guatemala e nelle aree confinanti del Messico:

Alla luce di questi dati, sarà opportuno trattare con ancor maggiore cautela la pretesa della missione della chiesa siro-ortodossa in Guatemala, di cui abbiamo fatto cenno, ricordando che questo movimento arriva addirittura a vantare due milioni di fedeli. Nonostante possa contare su un clero indubbiamente più numeroso, sospettiamo fortemente che anche qui assisteremo a drastici ridimensionamenti demografici.
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