Dall'amministrazione regionale di Dnepropetrovsk (il feudo dell'oligarca Igor' Kolomoiskij) arriva la notizia del progetto di una nuova follia, riportata dall'edizione inglese de La Voce della Russia, per creare lavoro all'interno dell'Ucraina al collasso: un muro lungo tutto il confine russo-ucraino (1920 km), con recinzione metallica elettrificata, fossati, filo spinato, checkpoint...
Il progetto della "Cortina di Lardo" (come stanno già chiamando l'idea, in omaggio al salo, il lardo salato tipico della cucina locale) potrebbe essere semplicemente ignorato o seppellito di risate, ma purtroppo ha un precedente storico abbastanza significativo: l'innerdeutsche Grenze, il confine fortificato creato per separare la Germania Est e per prevenire il flusso di profughi verso l'Occidente. In uno dei paradossi di cui abbiamo visto fin troppi esempi negli ultimi mesi, il governo "europeista" ucraino, pronto a combattere ogni traccia del suo passato comunista fino al punto di vietare la celebrazione del Giorno della Vittoria sul nazismo, si appropria ora di una delle peggiori eredità storiche del blocco sovietico, nata per dividere in due parti il territorio abitato da uno stesso popolo.
Il muro tra Ucraina e Russia, quanto a fattibilità, è una pura farsa (il suo mantenimento richiederebbe un numero di guardie di frontiera superiori al totale complessivo dell'attuale esercito ucraino, per non parlare della sua inevitabile estensione al confine con la Belarus'...), ma indica chiaramente, a chi ha occhi per vedere, dove sta oggi il rispetto della libertà dei popoli, della loro autodeterminazione, della democrazia.
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