Con tante Chiese ortodosse che rifiutano di partecipare al Concilio di Creta (venerdì 10 giugno è stato il turno della Georgia), viene da chiedersi perché la Chiesa russa, che è quella che meno di tutte avrebbe bisogno di questo Concilio (sia perché è la sola che ha i mezzi e le infrastrutture per ospitare un vero Concilio di tutti i vescovi ortodossi, sia perché potrebbe produrre documenti di qualità ben più alta) continui a essere così conciliante rispetto all’idea di parteciparvi. Il blogger Miroslav Gorskij ha scritto per Korrespondent.net un saggio per spiegare quella che per lui è la ragione più logica: è ricattata dal patriarcato di Costantinopoli, che potrebbe suscitare uno scisma ripetendo in Ucraina le stesse dinamiche dello scisma estone del 1996. In questo caso, la Chiesa russa sceglierebbe la partecipazione al Concilio come male minore, anche perché in Ucraina tutti hanno sofferto già abbastanza per essere oggetto di un nuovo teatro di conflitto. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi (e dovrà essere verificata alla luce delle decisioni prese dalla Chiesa russa nella prossima riunione straordinaria del Santo Sinodo prevista per lunedì 13 giugno), ma presenta molti elementi credibili: presentiamo il saggio di Miroslav Gorskij nell’originale russo e nella nostra traduzione italiana nella sezione “Confronti” dei documenti.
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