
Apprendiamo da fonti spagnole, inglesi e francesi in rete che la “comunità pan-ortodossa di san Spiridione” di Trujillo Alto (Puerto Rico, nella foto) ha lasciato la giurisdizione del Patriarcato Ecumenico ed è stata ricevuta il 10 giugno 2017 nella comunione romana come comunità greco-cattolica sotto la giurisdizione dell’arcivescovo latino Roberto Gonzales.

L’iniziatore del passaggio di comunione ecclesiale sembra essere stato l’archimandrita Andrej (al secolo Zoran Vujisić, nella foto), ex chierico dell’arcidiocesi del Messico, che nel 2009 era stato eletto vescovo dal Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico con il titolo di vescovo di Tralles, ma aveva richiesto di rimandare la sua consacrazione. Padre Andrej era stato anche il tramite per il quale il numeroso gruppo degli ortodossi del Guatemala era stato ricevuto nel Patriarcato Ecumenico.
Passaggi di chiesa come questo sono estremamente rari, e suscitano comprensibili perplessità, ancor più quando sono guidati da un personaggio che avrebbe potuto in ogni momento prendere il suo posto nell’episcopato ortodosso di Costantinopoli. In particolare, fanno scendere un’ombra sul concetto stesso di “pan-ortodosso” secondo il Patriarcato Ecumenico. Solo il 9 luglio scorso padre Andrew Phillips intitolava uno dei post del suo blog 'Pan-ortodosso' = non ortodosso?, e queste parole, che in sé potevano sembrare un po’ estremiste, acquistano un nuovo e inquietante senso alla luce dell’evento di Porto Rico. Se l’idea di una comunità “pan-ortodossa” riesce a essere così facilmente intercambiabile con l’uniatismo, forse è ora di rivedere urgentemente ciò che significa “pan-ortodosso” per tutti noi.
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