Uniati e scismatici dell'Ucraina stanno facendo oggi tutti i passi per far transitare le loro comunità al nuovo calendario; una magistrale analisi di Kirill Aleksandrov spiega il fenomeno partendo dalle contraddizioni del portavoce della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", Ivan ("Evstratij", in cosplay monastico) Zorja, che difendeva a spada tratta il mantenimento del vecchio calendario nel 2016 (allora era portavoce del "patriarcato di Kiev", ma un raggruppamento scismatico vale l'altro: di fatto entrambi valgono zero), mentre oggi, a distanza di 7 anni, non trova una sola ragione per non passare al nuovo calendario. Si dice che in 7 anni le cellule dei nostri corpi si rinnovino completamente, e quindi è verosimile che nessuna parte del portavoce di oggi sia consapevole delle posizioni del portavoce di ieri. Per la verità le cellule cerebrali dovrebbero rimanere immutate, ma evidentemente questo non ha conseguenze su Zorja. Al netto dell'ironia, il saggio di Kirill Aleksandrov ci offre preziose considerazioni sulle conseguenze devastanti di tale politica ecclesiastica per l'Ortodossia, e sul rischio di una nuova falsa unione con Roma, priva di qualsiasi serietà teologica o spirituale.
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