dal blog A Reader's Guide to Orthodox Icons, 18 gennaio 2015
Nell'icona: sant'Antonio di Martqopi, lo Stilita
Il 19 gennaio celebra la memoria di un santo georgiano: il venerabile Antonio di Martqopi, lo Stilita. Si tratta di uno dei tredici Padri siriani che si stabilirono in Georgia nel corso del VI secolo per predicare il Vangelo e ai quali è attribuito lo sviluppo del monachesimo in Georgia. Sant'Antonio era conosciuto perché portava sempre con sé un'icona del Salvatore "non fatta da mani umane", ed è notevole che i monaci giunti in Georgia per evangelizzare usassero icone per questo scopo. Infatti, l'icona originale "non fatta da mani umane" era stata determinante nel causare la conversione di Edessa.
Un nobile pagano che aveva incontrato il santo mentre questi reggeva l'icona ed era circondato da cervi (la vicinanza agli animali selvatici è una caratteristica di molti santi asceti) fu condotto dalla paura a far rimuovere l'icona da Antonio tagliandogli le mani. Questo fu miracolosamente evitato e tale evento contribuì a convincere molti della verità del cristianesimo.
Dopo aver stabilito monasteri, Sant'Antonio trascorse gli ultimi anni della sua vita in solitudine, ritirandosi nel deserto e vivendo in cima a una colonna (da cui viene il suo titolo di stilita), anche se non poté impedire a molte persone di andare da lui con richieste e in cerca di consigli. Dopo il suo riposo, sant'Antonio fu sepolto nel monastero da lui fondato - tenendo sempre nelle mani l'icona del suo Salvatore.
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