Una delegazione del partito radicale ucraino di Oleg Ljashko si è presentata in udienza dal patriarca Teofilo III di Gerusalemme, evidentemente per cercare di ottenere da lui qualche dichiarazione favorevole alla loro causa. Tra le varie fonti, citiamo la notizia dell’incontro da Interfax-Religion, in russo e in inglese.
La prova di quanto gli estremisti ucraini siano fuori contatto con la realtà non sta tanto nel loro proposito di cercare alleati nei luoghi più improbabili, quanto nella loro indignazione di fronte alle parole di assoluto buon senso pronunciate dal patriarca Teofilo (le stesse parole che avrebbe detto qualsiasi leader ortodosso sano di mente e non direttamente coinvolto nei conflitti di Kiev), parole che hanno subito quasi come altrettanti insulti:
- Fermate la guerra;
- Riconciliatevi con i russi, con i quali formate un solo popolo;
- Trovate il modo di sostenere il metropolita Onufrij e l’unica autentica Chiesa ortodossa ucraina;
- Non sprecate tempo con i seguaci del perduto anti-patriarca Filarete.
La nostra stima al patriarca Teofilo per la sua risposta seria e controllata, e le nostre condoglianze agli estremisti ucraini per la nemmeno troppo prematura dipartita della loro presa sulla realtà.
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