Nonostante il rifiuto della Sacra Comunità athonita di inviare rappresentanti del Monte Athos all’intronizzazione del “metropolita” Epifanij a Kiev, il patriarca Bartolomeo ha insistito che ci fossero due igumeni athoniti nella delegazione del suo patriarcato. E i due igumeni non sono stati scelti a caso, ma la richiesta è andata a chi intratteneva le relazioni più strette con il Patriarcato di Mosca e con la Chiesa canonica ucraina. A uno dei due, l’igumeno di Vatopedi, l’archimandrita Ephraim (Koutsou), noto per le sue inflessibili prese di posizione a favore della Chiesa canonica, è stata imposta la partecipazione all’intronizzazione dietro minaccia di sospensione dal sacerdozio. Giunto così “volontariamente” a Kiev il 1 febbraio, padre Ephraim è stato colpito da un infarto (era già sofferente di problemi cardiaci) ed è stato ricoverato in una clinica privata. Qui ai rappresentanti della Chiesa ucraina canonica è stato proibito di visitarlo da parte dei servizi segreti ucraini, mentre Epifanij ha potuto andarlo a trovare assieme a un seguito “terapeutico” di fotografi:

I media ucraini si sono subito effusi in commenti sulle congratulazioni fatte da padre Ephraim al nuovo “primate” a cui avrebbe augurato molti anni di felice servizio alla “Chiesa ortodossa dell’Ucraina”. Tuttavia le bugie hanno le gambe corte, e presto è arrivata la smentita, che vi presentiamo in russo e in italiano. Se la nuova “chiesa locale” ha bisogno di ricorrere a questi mezzucci per ottenere un po’ di ombra di riconoscimento ufficiale, possiamo immaginare a che livello stia già precipitando.
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