
Date un'occhiata all'articolo di Paolo Mauri su InsideOver, “Gli aiuti russi e il nervo scoperto dell'Italia”, per due buone ragioni.
1) Potrete scoprire l'entità degli aiuti medici russi giunti su 15 voli in Italia:
120 specialisti di contenimento di rischi epidemiologici
100 ventilatori per terapie intensive
200.000 mascherine
1.000 tute protettive
2 apparati per processare 100 tamponi in un paio d’ore
1.000 tamponi veloci (2 ore)
100.000 tamponi normali
22 unità speciali per disinfezione
2) Vedrete le ragioni per cui gli aiuti russi, benché gratuiti, non sono considerati altruistici:
- i medici russi faranno esperienza in Italia per contenere meglio il rischio di contagio in Russia;
- i medici militari sono ospitati in basi NATO, che avranno occasione di osservare (leggi: spiare) dall'interno;
- si mostreranno le debolezze del sistema sanitario italiano e in generale dell'Occidente;
- sarà testata la tenuta dell'Italia come "ventre molle" dell'Europa (come se questo non fosse già un dato di pubblico dominio).
Ci avevano insegnato che a caval donato non si guarda in bocca. A quanto pare, il coronavirus ci porterà anche a rivedere la saggezza dei proverbi. Come ci faranno prima o poi imparare nei corsi di russofobia applicata, se il cavallo è donato da <shocked mode on> PUTIN!!! <shocked mode off>, allora non dovremo solo fare un accurato esame orale all’equino, ma intanto che ha la bocca aperta, praticargli pure l'indispensabile tampone faringeopolitico.
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