Notiamo con curiosità che al recente convegno ecumenico alla comunità di Bose è presente anche padre Georgij Kochetkov (nella foto, dall’album del primo giorno del convegno). Dato che padre Georgij è una figura estremamente controversa nel Patriarcato di Mosca, ci sono ragioni di chiederci quale Ortodossia dovrebbe rappresentare nel consesso degli studiosi di spiritualità ortodossa. Beninteso, padre Georgij ha tutti i diritti di visitare l’Italia, ed è benvenuto a Bose, come sarebbe il benvenuto anche nella nostra parrocchia a Torino: saremmo contenti di discutere con lui di diverse cose, così come abbiamo avuto occasione di discutere nel 1997, proprio a Bose, con il suo discepolo Victor Kott. Nondimeno, sono passati un bel po’ di anni dall’estate del 1997 (in cui un incidente nella parrocchia retta da padre Georgij a Mosca creò un acceso dibattito pubblico, ma gli costò qualche anno di sospensione dal sacerdozio), e riteniamo giusto fissarci sulle idee e sulle dottrine, piuttosto che sui personaggi e sugli eventi. Sull’orizzonte dottrinale, il panorama non sembra incoraggiante. Proprio lo scorso mese di febbraio, lo ieromonaco Iov (Gumerov) del monastero Sretenskij ha pubblicato un lungo articolo critico sulle innovazioni dottrinali di padre Georgij e della sua comunità. Presentiamo il testo orignale russo e la nostra traduzione italiana del saggio di padre Iov nella sezione “Confronti” dei documenti, per cercare di far capire perché questo sacerdote russo è circondato da tante polemiche.
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