
Già a febbraio del 2020 la OCA (Chiesa ortodossa in America) ha stabilito che la proprietà della sua cancelleria metropolitana a Syosset, presso il centro di Long Island nello stato di New York (nella foto), non è più finanziariamente sostenibile.
Dall'inizio di settembre la proprietà è in vendita, e chi vuole farsi un'idea della grandiosità del luogo, valutato sei milioni e mezzo di dollari, può vederlo sul sito dell'agenzia immobiliare che ne cura la vendita.
Prima che i soliti difensori della povertà (degli altri) gridino allo scandalo di una villa coloniale con 17 camere da letto e un parco di 60.000 metri quadrati usata come sede di rappresentanza di una chiesa con meno di centomila fedeli effettivi, occorre ricordare alcuni dati importanti:
1) la proprietà fu acquistata alla fine del 1957 per la somma nominale di un dollaro (!) da precedenti proprietari desiderosi di lasciare la casa a un ente caritativo. Anche con tutti i pagamenti delle tasse annesse al passaggio di proprietà, la sede costò alla Chiesa meno di un decimo del valore nominale.
2) alla fine degli anni '50 le chiese erano ancora piene (chi vuole accertarsene ha solo da paragonare le foto delle riunioni dei parrocchiani di allora con quelle di oggi), e il numero di fedeli effettivi era molto più alto di quello odierno, tale che una sede di rappresentanza come questa non risultasse sproporzionata alle finanze ecclesiali.
3) in quegli anni il metropolita Leonty era di base a New York, e la sede di Syosset era ragionevolmente al centro della sua diocesi locale e dell'intera metropolia americana da lui presieduta.
Forse fu proprio l'autocefalismo degli anni successivi a gettare fumo negli occhi dei successori del metropolita Leonty, che da una parte vollero portare a Washington la sede metropolitana per giustificare pienamente l'autocefalia americana (con il risultato spiacevole di un metropolita che aveva la sua residenza ufficiale in una diocesi diversa da quella da lui presieduta), e dall'altra vollero fare il passo più lungo della gamba sognando una Chiesa locale di cui non avevano le infrastrutture, mirando al prestigio diplomatico mentre già da almeno 50 anni avrebbero dovuto seriamente valutare un ridimensionamento pastorale e missionario.
Sia quel che sia, visto che le lezioni americane tendono spesso a riproporsi in Europa, possiamo imparare un'altra lezione su come NON sviluppare una Chiesa ortodossa autocefala dalle nostre parti.
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