Pravoslavie.ru, 30 settembre 2016
il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli
Era possibile superare lo scisma Chiesa in Ucraina venti anni fa, ma la pressione effettuata sul patriarca Bartolomeo di Costantinopoli da parte dell'ambasciatore americano ha impedito questo risultato.
Il responsabile del servizio stampa della Chiesa Ortodossa ucraina, Vasilij Anisimov, nella sua intervista a Radio Radonezh, ha parlato della riunione dei patriarchi Alessio II, Bartolomeo ed Elia II della Georgia a Odessa nel 1997.
"Prima della riunione il patriarca Bartolomeo aveva parlato brevemente con i giornalisti dicendo che in Ucraina esisteva uno scisma di apostati, che era una tragedia per coloro che vi sono caduti, e per tutta la nazione. Così, la Chiesa ortodossa ecumenica esortava tutti gli scismatici a tornare nel gregge salvifico della Chiesa di Cristo, che in Ucraina è la Chiesa ortodossa ucraina. I patriarchi dovevano firmare questa dichiarazione, distribuirla ai giornalisti e tenere una conferenza stampa. Siamo andati alla residenza patriarcale nel monastero per firmare il documento", ricorda.
Più tardi, i patriarchi sono usciti in silenzio, sono saliti in macchina e si sono allontanati.
"Si scopre che l'ambasciatore americano in Ucraina ha chiamato la residenza patriarcale, chiedendo del patriarca Bartolomeo al telefono, dicendo che gli Stati Uniti, che sostenevano il patriarcato di Costantinopoli, sostenevano il "Patriarcato di Kiev" scismatico di Filaret in Ucraina e intimandogli di non firmare alcuna dichiarazione del genere. Una singola telefonata, e per di più in una forma cinica e umiliante per il patriarca Bartolomeo, ha impedito il superamento degli scismi", ha detto Anisimov.
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