dal blog del sito Orthodox England, 21 ottobre 2019
Patriarca Kirill, 18a domenica dopo Pentecoste, 20 ottobre 2019
L'esistenza della Russia ha un grande valore spirituale e culturale – non solo per voi e me, ma per tutta l'umanità. Noi preghiamo per la conservazione del popolo russo, per la nascita di nostri nuovi compatrioti, non solo e non tanto perché queste persone sono necessarie al paese, ma anche in larga misura perché questo paese è necessario alle persone. La Russia deve esistere e svolgere il suo ruolo insostituibile nel nostro destino con voi, nel destino dei nostri discendenti e nella storia del mondo.
Il valore speciale della Russia, la sua speciale vocazione è quella di essere una roccaforte del cristianesimo ortodosso. Preservare la fede ortodossa, la tradizione e la cultura ortodossa, degli intatti principi morali cristiani. Forse è per questo che i poteri costituiti sono così accaniti contro la Chiesa ortodossa russa, vogliono strappare il mondo ortodosso greco dalla Chiesa russa, vogliono distruggere l'unità della Chiesa ortodossa. Abbiamo informazioni affidabili sul fatto che tutto ciò che sta accadendo ora nell'Ortodossia mondiale non è un incidente, non è solo il capriccio di una figura religiosa la cui mente si è annebbiata. Questa è l'attuazione di un piano molto specifico che mira a strappare il mondo greco dalla Russia. Secondo i perpetratori – non posso descrivere questi strateghi in nessun altro modo – la Chiesa russa sembra essere una sorta di "soft power", attraverso il quale la Russia influenza il mondo che la circonda. Ma perché la Russia non può condividere i suoi doni spirituali? È qualcosa di criminale? Questo può essere criminale solo nella prospettiva di coloro che cercano di indebolire e, se possibile, di distruggere l'influenza della Russia. In tutta questa storia relativa al problema del riconoscimento o del non riconoscimento degli scismatici ucraini da parte delle Chiese ortodosse locali, c'è qualcosa che non viene dichiarato, ma che è l'obiettivo principale delle forze dietro le quinte che hanno scatenato questa attività scismatica. Noi nella Chiesa russa lo capiamo chiaramente, ma oggi lo capiscono anche i nostri fratelli in Grecia e in altre Chiese ortodosse. Dobbiamo resistere, non vacillare, continuare la lotta per mantenere l'indipendenza spirituale della Chiesa ortodossa russa da tutti questi centri di influenza mondiale, e, soprattutto, mantenere l'unità dell'Ortodossia universale.
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