Presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti la trascrizione italiana di una video-intervista realizzata a uno dei posti di blocco presso Lugansk, in cui Sergej, uno dei combattenti dell’Opolchenie (la milizia di autodifesa del Donbass), racconta l’esperienza della guerra da una prospettiva che i media italiani NON vi hanno fatto ascoltare.
Oltre a dare un’informazione molto importante dal punto di vista militare, e cioè che esiste di fatto sui cieli del Donbass una “no-fly zone” grazie alle manovre preventive dell’aviazione russa (traducete questa informazione in termini pratici: le vite di migliaia di civili sono state salvate da bombardamenti aerei nei centri delle principali città), il filmato è importante per far capire chi siano in verità i membri dell’Opolchenie, quale sia la loro fede (memorabile la frase al minuto 8:13, riguardo al mancato innesco di una bomba a grappolo in mezzo a due autobus di civili: Попробуйте не верить в Бога после этого!, ovvero “provate a non credere in Dio dopo questo!”), quale sia verso di loro l’atteggiamento della popolazione locale, e soprattutto quali siano le loro vere “ideologie”: mantenere la loro lingua, e i loro stessi nomi, liberi dalle imposizioni di coloro che vorrebbero operare su di loro un genocidio culturale (e non essendoci riusciti, passano a forme di genocidio più pratiche e immediate).
|