Per due anni quelli che hanno cercato di dire la verità sulla tragica degenerazione e dissoluzione dell’Ucraina sono stati accusati di essere meri strumenti di propaganda e di menzogne. Oggi, se hanno tenuto duro sulla loro posizione, potranno provare un certo sollievo agrodolce nel sentirsi corroborati sulle loro posizioni da parte degli stessi attivisti ucraini, che non solo non si pentono, anzi si vantano, di aver perpetrato omicidi e menzogne per la loro causa. Se volete sapere come si può essere fieri di avere fatto i cecchini nelle manifestazioni del Majdan due anni fa, oppure di avere contribuito alla disinformazione di massa sulla rovinosa carneficina della sacca di Debaltsevo un anno or sono, leggete con attenzione (e una buona dose di pelo sullo stomaco) la traduzione italiana dell’articolo di Irina Burja che presentiamo nella sezione “Geopolitica ortodossa” dei documenti.
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