Vi riportiamo una notizia che in sé sarebbe solo un’insignificante particolare cultuale, ma che rivela volumi interi sulla cura "paterna" che il Fanar riserva alle "razze inferiori" delle altre Chiese ortodosse. La mitra è un copricapo che le Chiese ortodosse di tradizione greca riservano ai soli vescovi, ma che le Chiese di tradizione russa (inclusa quella ucraina, anche nella variante scismatica) concedono anche ai preti come segno di onorificenza. Naturalmente, nelle Chiese greche la questione della mitra dei preti è disprezzata come "innovazione recente", e naturalmente il fatto che Chiese di origine apostolica come quella armena abbiano concesso fin dal primo millennio le mitre perfino ai diaconi viene convenientemente posto sotto silenzio (potrebbe sfatare il mito della "razza sovrana" ortodossa...). Ora, per celebrare la visita del patriarca Bartolomeo a Kiev, la nuova Chiesa "autocefala" di obbedienza fanariota si priva della sua stessa tradizione ecclesiale per compiacere il suo nuovo padrone, e nemmeno sul territorio di una rappresentanza diretta del Fanar (come sarebbe la chiesa di sant’Andrea a Kiev), ma proprio nel luogo che gli scismatici considerano il centro della loro "indipendenza" ecclesiale, la cattedrale di santa Sofia. Si può comprendere come mai questi piccoli particolari abbiano generato nel pubblico ucraino, ormai stanco di retorica, i più accesi dibattiti e le più sonore pernacchie.
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