Continuiamo anche oggi con un paio di studi dedicati alle difficoltà della Chiesa ucraina: il primo è un saggio di Konstantin Shemljuk su una strana lettera proposta da un sito web ucraino, che ha suggerito un appello alle Chiese ortodosse locali per eliminare le tensioni religiose interne. Shemljuk dimostra in breve come il testo della lettera sia solo un modo di dichiarare sottomissione a chi comanda a Kiev. La nostra seconda proposta, un saggio di Jaroslav Nivkin, è una salutare doccia fredda sui facili entusiasmi per l'amicizia tra Stato e Chiesa in Russia, che potrebbe facilmente portare a uno stato di indolenza spirituale verso l'emergere di minacce da parte di altre religioni (la costante tendenza musulmana al predominio tramite conflitto) o di repressioni da parte di un futuro potere statale ostile. Per Nivkin l'aperta persecuzione della Chiesa in Ucraina sembra preferibile, perché lascia i credenti consapevoli e pronti a lottare per la loro fede.
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