Il 2 agosto 2017 la sede del centro “Prometeo” di Zaporozh’e, che aiuta bambini con sindrome di Down, paralisi cerebrale e autismo, è stata requisita dalle autorità per farne la casa del clero del “patriarcato di Kiev” in città. Il “vescovo” Fotij ha personalmente chiuso la posta dello stabile in faccia ai bambini disabili, ai loro genitori e ai collaboratori del centro.
Il personale del centro si è rivolto al vero vescovo ortodosso della città, il metropolita Luka (Kovalenko, ben noto anche nella nostra parrocchia), che si è subito adoperato perché questo centro potesse avere un nuovo locale, inaugurato il 19 dicembre per la festa di san Nicola, come riporta il sito della Chiesa ortodossa ucraina.
La lezione da imparare è importante e urgente: la pseudo-ortodossia non è solo un movimento che si diletta a occupare chiese ortodosse con la forza, ma è un cancro per la società civile del proprio paese.
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