Interfax-religion.ru – Sergiev Posad, 20 aprile 2016
La Chiesa russa è preoccupata per la campagna contro il patriarca Kirill dopo l'incontro all'Avana con il papa di Roma Francesco.
"Non si può considerare che farisaica la campagna condotta in questi ultimi tempi contro il primate della Chiesa ortodossa russa, sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus', dopo l'incontro che ha avuto con il papa di Roma Francesco il 12 febbraio 2016 all'Avana e la dichiarazione che hanno firmato in comune", ha detto mercoledì 20 aprile presso l'Accademia teologica di Mosca il metropolita Ilarion, capo del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiastiche esterne.
Il metropolita ha precisato che ha in mente prima di tutto "la dichiarazione di un vescovo, di alcuni membri del clero e alcuni laici, i discorsi dei partecipanti a due incomprensibili manifestazioni organizzate a San Pietroburgo e Mosca, oltre a lettere di protesta giunte al patriarcato, al Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne e ad altre istituzioni sinodali. (...) Queste lettere, visibilmente "ricopiate", ripetono le stesse accuse, riprese da un autore all'altro.
Tutte queste dichiarazioni, proteste e accuse hanno il solo scopo di dimostrare che l'incontro del patriarca con il papa contraddice i canoni ortodossi, l'insegnamento dei Padri della Chiesa e le regole della vita della Chiesa ortodossa russa".
Dopo aver ricordato che il tema principale dell'incontro dei due primati è stata la difesa dei cristiani del Medio Oriente, il metropolita si è chiesto il motivo per cui questi "fanatici dell'Ortodossia" non hanno organizzato una manifestazione per sostenere gli sfollati e raccogliere fondi per venire in aiuto ai migranti. "Invece, organizzano indegni incontri scismatici che condannano le azioni di pace del primate della nostra Chiesa ed esortano a non commemorare il patriarca nelle liturgie. Che cos'è questa, se non l'espressione di fariseismo e ipocrisia?" Secondo il metropolita, i critici spingono la Chiesa "verso l'isolamento e lo scisma, e vogliono trasformarla in una setta, così come lo sono i loro incontri".
"Queste persone agiscono contro la posizione civica attiva che oggi è quella della Chiesa. Vogliono che il patriarca non incontro nessuno, che non intervenga da nessuna parte, che non abbia alcun alleato, che rimanga isolato. Idealmente, vorrebbero vedere la nostra Chiesa come alcune concordie di vecchi credenti che non hanno alcun contatto con il mondo esterno e dove il potere appartiene ai parrocchiani".
In conclusione il metropolita ha invitato i manifestanti a "riorganizzarsi, pentirsi e cessare di attirare gli ingenui e i creduloni con i loro orrori che hanno nulla a che fare con la realtà".
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